Coinvolgere i giovani nella vita politica, programmare il lavoro anche grazie allo smart working e favorire lo sviluppo del patrimonio umano e culturale. Queste alcune soluzioni evidenziate nel convegno svoltosi sabato scorso nella cripta della chiesa di Sant’Ippolito, organizzato dall’ingegnere Anna Sidoti.
L’evento è stato moderato da Ninni Petrella, advisor e responsabile dell’istituto Milton Friedman per la Regione Sicilia e coordinatore nazionale delle regioni. Presenti al tavolo Giuseppe Ferrarello sindaco di Gangi e Don Franco Pisciotta parroco emerito di Sant’Ippolito, la più antica parrocchia del centro storico di Patti.
Il convegno ha interessato il mondo scolastico, sanitario e istituzionale. Hanno portato un importante contributo l’onorevole Tommaso Calderone deputato alla Camera, Domenico Interdonato presidente regionale dell’UCSI Sicilia, Padre Leonardo Maimone parroco della parrocchia di Sant’Ippolito, Pino Mento professore neurologo dell’Università di Messina, Filippo Nasca Presidente del consorzio per le Autostrade Siciliane, Maria Ricciardello dirigente dell’istituto scolastico “Merendino” di Capo D’Orlando, Stefano Barresi assessore del comune di Oliveri, Giovanni Caruso consigliere comunale di Messina, Cinzia
Marchello sindaco di San Piero Patti, Carmelo Pietrafitta sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, Basilio Ridolfo sindaco di Ficarra, Salvatore Salmeri vice sindaco di Gioiosa Marea, Salvatore Sidoti sindaco di Montagnareale e Calogero Gambino presidente Pro Loco di San Giorgio.
Sulla continuità territoriale, fondamentale per la crescita dei borghi, si è espresso l’onorevole Tommaso Calderone.
“Si tratta di un’emergenza per tutta l’Italia – ha specificato l’ingegnere Anna Sidoti – e che ci riguarda tutti. I giovani sono costretti a lasciare il cuore nella loro terra e vanno via menti e cervelli brillanti e mani laboriose, desiderando spesso di ritornare. Il problema fondamentale riguarda la politica: gli anziani hanno costruito molto e hanno un patrimonio in tutti i settori dello scibile da tramandare ai giovani che, a loro volta, devono impegnarsi, fare sacrifici, studiare le problematiche del territorio, le nostre città vuote, e lavorare dall’interno per creare le condizioni e non disperdere il ricco ed esclusivo contenuto, per niente vuoto e che anzi contiene il futuro di tutto il nostro “paese Italia”. È necessaria una determinante presa di coscienza: torniamo, noi cittadini, nei nostri territori e scriviamo il nostro futuro. Torniamo a fare comunità, per progettare politiche di sviluppo e di crescita e per contrastare il declino demografico dei nostri comuni, che negli ultimi anni ha assunto proporzioni rilevanti. Solo insieme, senza faziosità politiche, si possono raggiungere risultati concreti”.
L’incontro è stato moderato da Ninni Petrella che ha portato i saluti del direttore esecutivo dell’istituto Milton Friedman Alessandro Bertoldi.
“Una delle soluzioni – ha dichiarato Ninni Petrella – interessa il mondo del lavoro. Siamo nell’epoca 4.0 dove si dovrebbe lavorare per obiettivi e non a ore. Lo smart working ci permette di lavorare a distanza tornando a vivere i piccoli comuni. Determinante? Le partnership pubblico privato”.
Giuseppe Ferrarello sindaco di Gangi ha portato la sua importante testimonianza, indice di
collaborazione e unione. Il comune di Gangi è stato il primo in Sicilia ad avviare il progetto “Case a 1 euro”, iniziativa di successo mirata a riqualificare e ripopolare il borgo, che ha permesso a molte persone di trasferirsi a Gangi. A differenza di altre esperienze similari, il comune di Gangi ha imboccato un percorso di snellimento dei processi burocratici, mostrando l’altro volto della Sicilia: accoglienza e inclusione.
“La vendita di case è sicuramente un traguardo importante ma oggi voglio soffermarmi sulla responsabilità degli attori coinvolti di creare le condizioni affinché migliori la qualità della vita dei piccoli borghi. Sono qui, ha dichiarato Giuseppe Ferrarello, proprio per portare il mio contributo su un tema così importante e ci tengo a ringraziare l’ingegnere Anna Sidoti per l’accoglienza e per aver posto i riflettori su questa problematica che riguarda anche le nostre Madonie”.
Don Franco Pisciotta parroco emerito di Sant’Ippolito, dopo essersi soffermato sull’illustre storia della parrocchia di Patti, si è focalizzato sulla sofferenza demografica dei territori circostanti, riportando alla luce l’anima dei piccoli luoghi attraverso la riqualificazione urbana.
“È indispensabile tenere quotidianamente le strade pulite e agibili, restaurare i centri storici anche con micro-interventi, ha dichiarato Don Franco, ma secondo un piano organico, gli angoli suggestivi, le stradine, le scale, per suscitare e garantire per i pochi coraggiosi che ancora vi abitano l’orgoglio e la gioia di starci a vivere”.