venerdì, Novembre 22, 2024

Cefalù – Sfruttavano docenti e personale Ata, cinque misure cautelari

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Avrebbero amministrato e gestito una cooperativa operante in attività di istruzione secondaria di secondo grado in due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese, sfruttando e minacciando docenti e personale Ata.

Sulla base di queste accuse i carabinieri della compagnia di Cefalù hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, richiesta della Procura della Repubblica a carico di cinque persone: una colpita dalla misura degli arresti domiciliari e quattro con il divieto temporaneo di esercitare attività professionale e imprenditoriale nel settore dell’insegnamento per 12 mesi; disposto anche un sequestro preventivo 65.300 euro in contanti.

L’accusa a vario titolo è di estorsione e sfruttamento del lavoro. L’attività investigativa è stata orientata verso una cooperativa esercente attività di istruzione secondaria di secondo grado in due istituti paritari di Cefalù e Termini Imerese, focalizzando le condotte degli indagati in concorso e con ruoli differenti, in qualità di amministratori e gestori.

Erano iniziate nel gennaio dello scorso anno e condotte dai carabinieri sotto la direzione della Procura di Termini Imerese per fatti che risalgono già al settembre 2019; sarebbe stato accertato come le modalità di assunzione ed impiego venissero effettuate in condizioni di sfruttamento  di docenti e personale ATA.

Le vittime con minaccia o agevolate dalla necessità di ottenere i punteggi per accedere alle graduatorie pubbliche per le successive assunzioni e spinte dal loro stato di bisogno, avrebbero prestato la loro attività lavorativa in difformità ed in misura sproporzionata alla contrattazione nazionale, anche a titolo gratuito, restituendo la retribuzione formalmente ottenuta per il lavoro prestato.

Questa circostanza è stata riferita a 118 dipendenti della cooperativa,  i cui amministratori avrebbero mantenuto bassi costi di gestione, massimizzando i profitti. Sono stati sottoposti a sequestro preventivo 65.300 euro in contanti presso le abitazioni degli indagati e all’interno degli istituti paritari della alla cooperativa e custoditi in alcune circostanze dentro buste con elenchi nominativi del personale dipendente.

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