Una storia a lieto fine per un uomo messinese affetto da disabilità che, dopo una lunga trafila giudiziaria, ha potuto accedere al mondo del lavoro.
La storia ha dell’incredibile, considerando che, in prima battuta, il soggetto in questione era stato condannato ingiustamente al pagamento di ingenti somme processuali, dopo che gli era stato negato irragionevolmente il diritto all’assunzione, pur avendo superato positivamente tutto l’iter selettivo.
Il caso è iniziato nel settembre del 2023 ed è stato seguito dagli avvocati Georgia Campo e Antonio Romano (nella foto) che, dal loro studio di Messina, hanno condotto una serrata schermaglia legale dinanzi alla sezione lavoro del Tribunale di Messina, riuscendo a ribaltare l’esito della sentenza in seconda fase di giudizio, considerando che la prima fase si era conclusa nel novembre 2023 con un rigetto notevolmente gravoso per l’uomo affetto da disabilità.
Osservando attentamente la vicenda in questione appare evidente la tentata violazione delle normative vigenti in materia di inserimento dei soggetti disabili e delle linee guida preposte, disattesi i programmi normativi statali ed europei.
Proprio in materia di collocamento rivolto ai disabili, il Centro per l’Impiego di Messina aveva stipulato una Convenzione con il Policlinico “Gaetano Martino”. Quest’ultimo aveva quindi avviato le prove di selezione per nuove assunzioni all’interno dell’azienda sanitaria.
Allo stesso Centro per l’Impiego si era rivolto il protagonista di questa storia. Considerando che il soggetto disabile risultava professionalmente qualificato al ruolo di operatore centro elaborazione dati (uno dei ruoli tecnici previsti dal bando), era stato chiamato dallo stesso Centro per l’Impiego e avviato alle prove selettive superandole brillantemente, qualificandosi quindi pienamente idoneo allo svolgimento dell’attività.
Fin qui tutto bene, se non fosse che proprio in questa fase lo stesso ente comunicò al candidato un provvedimento atto a negare inspiegabilmente l’inserimento nel lavoro, facendo leva su presunte incompatibilità fisiche incompatibili all’attività da svolgere. Un’azione incomprensibile, per l’appunto, considerando il pieno superamento di tutte le prove, nonché le qualifiche già in essere del candidato.
Il caso quindi arriva nelle sedi giudiziarie del Tribunale di Messina ad opera degli avvocati Georgia Campo e Antonio Romano, ma la prima fase si conclude il 29 novembre 2023 con un rigetto a discapito del soggetto disabile. Il tribunale nega il diritto di assunzione e contestualmente lo condanna al pagamento di ingenti spese processuali, spese insostenibili considerando che il soggetto disabile percepiva soltanto un assegno di invalidità civile.
«Non abbiamo mai smesso di credere nella giustizia. La battuta d’arresto, in realtà, ci ha motivato ulteriormente per restituire dignità sociale e umana al nostro cliente. Il lavoro nobilita l’uomo, una frase di Charles Darwin, ma come sappiamo la dignità del lavoro è uno dei cardini della nostra Costituzione: tutti abbiamo il dovere e il diritto di svolgere un’attività lavorativa in considerazione di scelte e possibilità precise, per un sano progresso sociale individuale e collettivo» fanno sapere gli avvocati Campo e Romano.
Il ribaltamento, come è stato annunciato, arriva nella seconda fase del percorso giudiziario terminato nel marzo 2024, a seguito di una serrata e intensa battaglia legale condotta dagli avvocati Campo e Romano, contro l’Avvocatura Distrettuale dello Stato per l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ed i difensori del Policlinico di Messina.
Finalmente, dopo mesi di afflizioni e ingiustizie, arriva la bella notizia. Il caso infatti si è concluso con il provvedimento di accoglimento totale emesso dal Tribunale di Messina in composizione Collegiale.
La bella notizia riguarda sicuramente la vita del soggetto disabile al quale, finalmente, è stato riconosciuto il diritto al lavoro con l’assunzione al Policlinico di Messina. Le spese giudiziarie, invece, sono pienamente ricadute sull’assessorato regionale a causa dell’illegittima condotta del Centro per l’Impiego messinese che, come è stato sottolineato, oltre a danneggiare un soggetto disabile e idoneo al lavoro, non ha tenuto conto dei programmi normativi statali ed europei in tema disabilità, violando notevolmente la normativa e le linee guida preposte all’inserimento delle persone fragili nella società del lavoro.