Si è chiusa nell’aula bunker del carcere di Gazzi la requisitoria nel maxiprocesso di secondo grado relativo all’operazione “Nebrodi” sulla mafia dei pascoli.
I Pm Giuseppe Lombardo, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti hanno chiesto la conferma della sentenza di primo grado. L’accusa ha chiesto 88 condanne – tra conferme e parziali riforme e prescrizioni e poi la conferma delle confische per equivalente nei limiti dell’erogazione relativa ai reati di truffa per i quali la condanna è stata confermata ed estensione di queste confische agli importi di cui ai reati di truffa per i quali la condanna è stata chiesta in riforma della sentenza di primo grado.
Conclusa la requisitoria, ora tocca alla difesa. In primo grado, il 31 ottobre 2021, il collegio giudicante del Tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere La Spada e Vona, deliberò per i 101 imputati 90 condanne e 11 tra assoluzioni e non luogo a procedere, per un totale complessivo di oltre 600 anni di carcere, con confische di beni per 4 milioni di euro. A suo tempo si disse che per certi versi, in questa sentenza particolarmente complessa, aveva retto l’impianto accusatorio.
Il maxiprocesso scaturisce dall’operazione del 15 gennaio 2020 denominata “Nebrodi” con 94 arresti e il sequestro di 151 aziende agricole per mafia, una delle più vaste operazioni antimafia eseguite in Sicilia e la più imponente, sul versante dei Fondi Europei dell’Agricoltura in mano alle mafie, mai eseguita in Italia e all’Estero. Il blitz fu effettuato dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza. Si contesta a vario titolo associazione per delinquere di stampo mafioso, falso, estorsione e truffa aggravata.