Con la finalità di prevenire e reprimere ogni forma di illegalità, ma anche di verificare il rispetto delle norme del Codice della Strada e garantire la sicurezza dei cittadini, nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud hanno predisposto un apposito piano di controlli, sia di giorno che di notte, attuato con l’impiego di diverse pattuglie dislocate su tutto il territorio della zona sud del capoluogo peloritano.
Durante le verifiche alla circolazione stradale, sono state controllate un centinaio di persone e una cinquantina di veicoli con la contestazione di diverse violazioni al Codice della Strada, anche per condotte che mettono in serio pericolo la sicurezza di automobilisti e pedoni. Con riferimento ai reati connessi alla circolazione stradale, i Carabinieri hanno denunciato– a vario titolo – sette persone ì per guida in stato di ebrezza, rilevata tramite accertamento con etilometro, rifiuto di sottoporsi all’accertamento dell’uso di stupefacenti e all’alcoltest e guida senza patente con recidiva nel biennio. Nel corso del servizio, sono state altresì denunciate tre persone per porto abusivo di coltello di genere vietato e di oggetti atti ad offendere.
Nell’ambito dell’attività antidroga, invece, un 50enne è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per traffico illecito di sostanze stupefacenti. Fermato e sottoposto ad un controllo di polizia, l’uomo è stato trovato in possesso di 5 grammi di cocaina e altri 5 di marijuana. Inoltre, 10 giovani, di età compresa tra il 21 ed i 33 anni, sono stati segnalati alla Prefettura di Messina quali assuntori di droghe, poiché trovati in possesso di dosi di marijuana, hashish e cocaina detenute per uso personale. Tutta la droga è stata sequestrata ed inviata ai Carabinieri del R.I.S. per le analisi di laboratorio.
Infine, all’esito dei servizi volti alla prevenzione e repressione dei reati predatori, i Carabinieri hanno denunciato cinque persone di età compresa tra i 23 ed i 78 anni, in quanto presunti responsabili del reato di furto aggravato di energia elettrica. A seguito di distinte verifiche, effettuate presso le abitazioni degli indagati, i militari dell’Arma ed i tecnici della società di fornitura hanno accertato che sui contatori era stato creato un bypass, con dei fili volanti, in modo da rifornirsi fraudolentemente dell’energia elettrica sottratta alla rete pubblica, per il fabbisogno delle loro case.