I lavoratori dell’ex Tirrenoambiente, società proprietaria dell’ex discarica di contrada Zuppà di Mazzarrà Sant’Andrea, hanno attivato un presidio permanente davanti al cancello dell’impianto dei rifiuti, fino alla soluzione della loro vertenza.
Si tratta di sette lavoratori, sospesi dal servizio dal dicembre 2023, che ieri si sono autoconvocati in assemblea presso l’aula consiliare del comune di Mazzarrà Sant’Andrea. Al confronto hanno partecipato anche il sindaco Carmelo Pietrafitta, il curatore fallimentare della Tirrenoambiente Angelo Vitarelli, il maresciallo Giovanni Catanzaro, comandante della stazione dei carabinieri di Furnari ed il segretario provinciale della Fiadel settore igiene ambientale Ferdinando Vento.
Pietrafitta ha evidenziato che domani incontrerà il dirigente del dipartimento regionale acqua e rifiuti, per discutere del progetto di messa in sicurezza della discarica; prendendo atto che la curatela fallimentare non possa essere soggetto attuatore, il comune potrebbe intestarsi questo ruolo, in attesa che la Regione però si pronunci in tal senso.
Riguardo alle somme vantate dai lavoratori e stanziate dalla Regione, Pietrafitta ha ribadito di non poter fare una manifestazione di interesse solo per le maestranze e per questo cercherà una soluzione con la curatela fallimentare.
Il curatore fallimentare Angelo Vitarelli, evidenziando che sui vari tavoli in Prefettura e alla Regione non sia stata affrontata la tematica dei lavoratori, ha ribadito come questi ultimi non potranno rientrare nell’immediato in servizio e che nemmeno domani il problema delle maestranze sarà all’ordine del giorno in sede regionale. Nello stesso tempo Vitarelli ha puntualizzato come la Regione non intenda utilizzare i fondi del pnrr per la messa in sicurezza e gestione post mortem della discarica.
Alla luce di tutto questo l’assemblea dei lavoratori ha deciso all’unanimità di attivare il presidio permanente, chiedendo alla Fiadel di farsi portavoce delle loro istanze, perché si risolva il problema del lavoro. Infine i lavoratori hanno chiesto un’immediata verifica dei luoghi della discarica ai carabinieri della stazione di Furnari, a quelli del Noe, alla polizia metropolitana di Messina, al Genio Civile di Messina, all’Arpa e all’Ispra.