Assolto perché il fatto non sussiste. Così è finito un processo celebrato con il rito abbreviato al tribunale di Patti a carico di un trentottenne di Brolo, difeso dall’avvocato Salvatore Cipriano.
Per fatti accaduti nel 2021 a Brolo, l’imputato doveva rispondere di tentata violenza e minaccia nei confronti di due carabinieri in servizio alla stazione di Brolo. Secondo l’accusa, attraverso contatti telefonici con i militari dell’Arma brolese, costituitisi parti civili nel processo, avrebbe proferito frasi minacciose nei loro confronti per costringerli a compiere atti contrari al proprio dovere d’ufficio.
Da li l’imputazione di tentata violenza o minaccia a pubblico ufficiale continuato, per costringerli a fare un atto contrario ai doveri di ufficio.
Il Pm di udienza, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna ad un anno e 4 mesi di reclusione; di diverso avviso il giudice monocratico del tribunale di Patti Giuseppe Turrisi, che, accogliendo in pieno le richieste di non colpevolezza pronunciate nel corso delle discussioni finali dall’avvocato Salvatore Cipriano, ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste e, per l’effetto di questo verdetto, ha stabilito il non luogo a procedere sulle richieste delle parti civili, cioè i due carabinieri, che si erano costituiti in giudizio.