domenica, Settembre 8, 2024

Hashish nascosto in un pannolino e coca nel cruscotto. I Carabinieri di Santo Stefano arrestano una coppia di santagatesi

tribunale patti

Viaggiavano con poco meno di 300 grammi di hashish nascosti in un pannolino usato del figlioletto di pochi anni, che era in auto con loro, e 15 grammi di cocaina occultata invece nel vano porta oggetti, ma sono stati intercettati ed arrestati dai carabinieri della compagnia di S. Stefano di Camastra.

Nei guai è finita una giovane coppia residente a S. Agata di Militello, 28 anni lui e 24 lei, fermati ieri sera dai militari dell’arma impegnati in un servizio antidroga mirato, nei pressi del casello autostradale della A20 di S. Agata di Militello. I due erano a bordo di un’auto presa a noleggio.

Al momento del controllo da parte dei militari dell’arma i due coniugi indagati avrebbero mostrato evidente nervosismo, tale da indurre i carabinieri ed effettuare una perquisizione personale e poi del mezzo, dove, nascosta nel vano porta oggetti, hanno trovato una bustina trasparente contenente circa 15 grammi di cocaina, mentre, all’interno di un pannolino usato per bambini – verosimilmente per camuffare il tipico odore della sostanza – sono stati trovati tre panetti di hashish, avvolti con del cellophane, del peso complessivo di circa 280 grammi.

I due sono stati quindi condotti presso la caserma della compagnia stefanese, dove al termine delle operazioni, è stato formalizzato l’arresto in flagranza per la coppia, con l’accusa di detenzione illecita in concorso di sostanze stupefacenti e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, entrambi posti ai domiciliari.

La droga, invece, è stata sequestrata e inviata al RIS di Messina, per le analisi di laboratorio.

Questa mattina si è svolta al Tribunale di Patti l’udienza di convalida. Il Giudice Marialuisa Gullino, ha convalidato l’arresto e, accogliendo le richieste dei difensori dei due indagati ha disposto per entrambi l’obbligo di presentazione alla PG. Il 28enne, assistito dall’avvocato Giuseppe Mancuso e la giovane donna dall’avvocato Rosario Di Blasi, sono stati rinviati a giudizio con rito direttissimo, come richiesto dal sostituto Procuratore della Repubblica Alice Parialò.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati, che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo ed imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli stessi indagati.

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