Assoluzione per non aver commesso il fatto, dunque scagionato da ogni accusa. Così la Corte d’Appello di Messina a favore di Carmelo Calanni Rindina, 68 anni, di Tortorici, difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti.
Una sentenza che ha riformato quanto emesso in primo grado dal Tribunale di Patti: due anni di reclusione, pena sospesa e risarcimento danni alle parti civili.
I fatti contestati sono accaduti a Tortorici il 20 gennaio 2018. Carmelo Galati Rindina, quale delegato della manutenzione ordinaria e straordinaria del comune di Tortorici, era imputato di omicidio stradale e omissione in atti d’ufficio.
La vicenda si riferiva ad un incidente stradale avvenuto sul viadotto Franchina di via Vittorio Emanuele. Un’auto con tre persone a bordo perse il controllo, sfondò la ringhiera laterale della strada – una ringhiera in ferro in avanzato stato di ossidazione con evidenti segni di sfaldamento del metallo e finì nella scarpata sottostante dopo un volo di otto metri. Bilancio dell’incidente un morto e due feriti. A perdere la vita la 19enne Chiara Foti Randazzese.
In primo grado il Tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere Vona e Ceccon, aveva disposto la condanna per omicidio stradale a due anni di reclusione, pena sospesa ed il risarcimento danni alle parti civili, costituite dagli avvocati Salvatore Salvà e Fabio Tita; infine l’assoluzione dal reato di omissione in atti d’ufficio perché il fatto non sussiste.
Nel processo di secondo grado l’avvocato Pruiti chiedendo l’assoluzione ha ribadito l’insussistenza di responsabilità dell’imputato; perplessità sulle circostanze dell’incidente sono state espresse anche dal procuratore generale Maurizio Salamone.
In sentenza i giudici hanno scagionato l’imputato da ogni accusa, disponendo l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Nel contempo i giudici, per ulteriori determinazioni, hanno disposto la trasmissione degli atti al Procuratore della Repubblica di Patti.