domenica, Settembre 8, 2024

Tortorici: condannato in primo grado, assolto in appello per non aver commesso il fatto

tribunale messina

Assoluzione per non aver commesso il fatto, dunque scagionato da ogni accusa. Così la Corte d’Appello di Messina a favore di Carmelo Calanni Rindina, 68 anni, di Tortorici, difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti.

Una sentenza che ha riformato quanto emesso in primo grado dal Tribunale di Patti: due anni di reclusione, pena sospesa e risarcimento danni alle parti civili.

I fatti contestati sono accaduti a Tortorici il 20 gennaio 2018. Carmelo Galati Rindina, quale delegato della manutenzione ordinaria e straordinaria del comune di Tortorici, era imputato di omicidio stradale e omissione in atti d’ufficio.

La vicenda si riferiva ad un incidente stradale avvenuto sul viadotto Franchina di via Vittorio Emanuele. Un’auto con tre persone a bordo perse il controllo, sfondò la ringhiera laterale della strada – una ringhiera in ferro in avanzato stato di ossidazione con evidenti segni di sfaldamento del metallo e finì nella scarpata sottostante dopo un volo di otto metri. Bilancio dell’incidente un morto e due feriti. A perdere la vita la 19enne Chiara Foti Randazzese.

In primo grado il Tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere Vona e Ceccon, aveva disposto la condanna per omicidio stradale a due anni di reclusione, pena sospesa ed il risarcimento danni alle parti civili, costituite dagli avvocati Salvatore Salvà e Fabio Tita; infine l’assoluzione dal reato di omissione in atti d’ufficio perché il fatto non sussiste.

Nel processo di secondo grado l’avvocato Pruiti chiedendo l’assoluzione ha ribadito l’insussistenza di responsabilità dell’imputato; perplessità sulle circostanze dell’incidente sono state espresse anche dal procuratore generale Maurizio Salamone.

In sentenza i giudici hanno scagionato l’imputato da ogni accusa, disponendo l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Nel contempo i giudici, per ulteriori determinazioni, hanno disposto la trasmissione degli atti al Procuratore della Repubblica di Patti.

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