Quartier generale a Giostra, stabili rapporti con fornitori Calabresi, ma anche di altre regioni per far arrivare in Sicilia fiumi di droga, stoccati a Messina e poi distribuiti nelle piazze di spaccio a Nord e Sud della Città, fino a Piraino e Tortorici.
L’indagine sul narcotraffico a Messina, coordinata della Dda perloritana ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Messina sud, svela l’affermarsi di una nuova compagine criminale che aveva creato nel popolare quartiere della città dello stretto una centrale di smistamento di ogni tipo di stupefacente, custodito nelle abitazioni di alcuni sodali: veri e propri “fortini”, quasi inespugnabili, con tanto di impianti di videosorveglianza, vedette, inferriate e porte blindate. Una struttura criminale che forte degli stabili rapporti con diversi canali di approvvigionamento è riuscita a stare sul mercato della droga, commerciando all’ingrosso, come ha spiegato il Procuratore aggiunto Rosa Raffa, che ha curato l’indagine, e rifornendo così altri soggetti, che loro a volta avevano organizzato altre piazze di spaccio, come quelle individuate sui Nebrodi. Le indagini, sfociate ieri nell’esecuzione di misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari per una cinquantina di persone, indiziate a vario titolo, per “associazione finalizzata al narco traffico, detenzione, coltivazione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio e porto e detenzione di armi clandestine, hanno condotto gli inquirenti fino a Tortorici e Piraino. Il contatto stabile per il centro oricense sarebbe stato per la procura messinese, Sebastiano Galati Massaro, 53 anni, arrestato ieri, che avrebbe intrattenuto col gruppo messinese stabili rapporti di fornitura, tanto da essere considerato dagli inquirenti intraneo al gruppo. Raggiunto da ordinanza di custodia cautelare anche un altro oricense, Giuseppe Costanzo Zammataro, 47 anni, che secondo gli investigatori, avrebbe avuto contatti col gruppo, ritirando in alcune occasioni la droga per conto di Galati Massaro e in altre per se, ma non intrattenendo con i messinesi rapporti stabili e continui di fornitura. Raggiunti da misura cautelare anche un altro oricense, Carmelo Conti Gennaro e Antonino Mastrolembo Barnà, residente a Piraino. I due sono considerati estranei all’associazione, e indagati per singoli episodi, ma avrebbero acquistato dal gruppo di Giostra consistenti dosi di stupefacente da immettere nelle rispettive piazze di spaccio.