“Nessuno può permettersi di attaccare Messina per colpire Cateno de Luca”, è quanto dichiarato dal leader di Sud chiama Nord facendo capire chiaramente il riferimento al Governo Regionale guidato da Renato Schifani. L’”analisi del risultato delle elezioni europee, è stato il primo punto toccato da Cateno De Luca, “effetto che ha decretato il ruolo politico e non amministrativo del movimento”; coloro che prima votavano Cateno de Luca, ha proseguito il sindaco di Taormina, “lo facevano riconoscendogli una grande capacità gestionale ed amministrativa ora, con le ultime elezioni europee, ne hanno riconosciuto anche una valenza politica”.
Per spiegare questa sua disamina, Cateno De Luca si è avvalso di alcune slide nelle quali erano riportati i dati relativi alle elezioni politiche del 2022, le elezioni regionali del settembre 2022 e le elezioni europee del 2024. La differenza emersa ha decretato una differenza di solo cinque punti percentuali che, sempre secondo Cateno De Luca, “evidenziano il significato politico delle tre competizioni”.
La città e la zona Jonica hanno quasi confermato le percentuali precedenti, un passo indietro invece è stato registrato sia nella zona tirrenica che nei comuni dei Nebrodi giustificabili con il fatto che erano presenti candidati di di peso delle diverse coalizioni. In considerazioni di questi risultati, De Luca ha dichiarato il “suo fallimento a livello politico nazionale” e quindi, la decisione di continuare a dedicarsi in maniera più circostanziata con il territorio.
Ancora, De Luca ha evidenziato come nei comuni gestiti da sindaci appartenenti al movimento Sud chiama Nord, il risultato sia stato molto apprezzabile. Percentuali bulgare a Fiumedinisi, alla stessa maniera, ha comunicato De Luca, il villaggio di Salice si è dimostrato una vera e propria roccaforte del movimento.
Con nonchalance De Luca “ha presentato la sua candidatura quale esperto gratuito dell’amministrazione Basile”. Per le considerazioni sopra espresse, Cateno De Luca “ha parlato di fare una attenta e puntale verifica, per ripartire dagli errori commessi, consapevoli che i limiti ci sono stati e ci sono ma, questo non significa epurazione a vari livelli”. Chi si aspettava decisioni al fulmicotone è rimasto deluso, De Luca “ha rimandato ad ottobre 2025 la verifica del lavoro svolto dai singoli assessori e delle diverse partecipate”. Chi non ha operato in linea con l’orientamento politico, ha proseguito De Luca, “pensando di poter decidere autonomamente, dovrà fare un passo indietro perché, l’incarico ricevuto non l’ha ottenuto grazie ad un concorso o per aver presentato il proprio curriculum ma, per una precisa scelta politica”. A proposito di questo aspetto, De Luca “ha dichiarato che è impensabile che un assessore non conosca l’operato delle partecipate e, al tempo stesso, le partecipate non sappiano come sta operando un assessore”.
Il sindaco di Taormina ha poi “indirizzato il suo intervento su due specifiche attività che meritano un approfondimento più incisivo; il primo riguarda il parco Aldo Moro e l’attuale situazione perché, di qualcuno sarà pure la responsabilità; l’altro la questione riguardante l’erogazione idrica e le conseguenze sulla cittadinanza”. De Luca ha dichiarato che “non consente a nessuno di lucrare su una questione che riguarda tantissime regioni d’Italia, Sicilia in primis, forse per colpa di governi che non hanno messo in atto interventi risolutivi o quantomeno, che potessero mitigare situazioni come quelle attuali”. Messina non è Agrigento o qualche altra città siciliana, ha sentenziato Cateno De Luca perché, “fino ad oggi è riuscita a gestire l’emergenza idrica, facendo affidamento solo sul proprio lavoro senza alcuno aiuto esterno e, l’erogazione idrica è stata ridotta solo di qualche ora al giorno”.
Che la rete terziaria cittadina sia un colabrodo è risaputo, ha proseguito De Luca e, “prima di adesso, nessuna amministrazione aveva messo in atto interventi finalizzati a sostituirla”. A tal proposito De Luca presenta l’ennesima slide che riporta i tempi di erogazione dell’acqua in città. Altra frecciata De Luca “l’ha riservata al governatore Schifani reo di non aver sostenuto o finanziato neppure un progetto presentato dalla città di Messina, destinando ad altri le somme ricevute con i fondi del PNRR”.
Alla stessa maniera, il leader di Sud chiama Nord “addita a strutture della Regione siciliana i continui ostruzionismi rivolti nei confronti della città peloritana”. Senza peli sulla lingua, Cateno De Luca “ha attaccato il direttore del Genio Civile di Messina l’ing. Santi Trovato il quale, ha bloccato per ben otto mesi il progetto relativo a Città del Ragazzo”. Solo dopo l’intervento della Prefetta, ha affermato De Luca, “la situazione è stata sboccata”. Simile situazione per i fondi di sviluppo e coesione.
Non poteva mancare l’ennesimo riferimento all’esponente messinese della Lega che, avendo incentrato tutta la sua campagna elettorale per le elezioni europee, solo sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, si sarebbe dovuto dimettere dopo la sonora bocciatura ricevuta dai cittadini siciliani e messinesi in particolare. Ma, come al solito, ha stigmatizzato de Luca, “per prendere certe decisioni occorre avere coraggio e coerenza politica”.
A conclusione della conferenza stampa, Cateno De Luca “ha ribadito la sua volontà di mettersi a disposizione del sindaco Basile, quale consulente gratuito per aiutare l’amministrazione a fronteggiare i continui attacchi provenienti soprattutto dall’ambito regionale”. È d’obbligo porsi qualche domanda: la presenza di Cateno De Luca a Messina non potrebbe risultare molto ingombrante soprattutto per il sindaco Basile? Gli assessori e i rappresentanti delle partecipate non potrebbero vedere in De Luca un controllore che verifica ogni loro atto deliberativo? Le risposte le rimandiamo ai prossimi mesi.
Di certo, Cateno De Luca potrebbe realmente assistere l’amministrazione comunale grazie alla sua notevole competenza in ambito tecnico amministrativo senza intralciare le autonome decisione che il sindaco intenderà prendere. Basile in questi due anni di mandato, ha mostrato notevoli capacità gestionali, ha acquisito una buona padronanza politica e una ottima intuizione progettuale per cui, anche se al suo fianco si troverà Cateno De Luca, saprà certamente continuare a gestire in maniera personale la città di Messina.