giovedì, Novembre 21, 2024

Nocciola patrimonio nebroideo da tutelare: il MASAF a sostegno della corilicoltura siciliana

nocciola-nebrodi

La Sicilia occupa il quarto posto in Italia per superficie investita a noccioleto e il 90% di questa ricade nella provincia di Messina ed in particolare nel territorio Nebroideo interessando 22 comuni. Si tratta di un’area a forte naturalità all’interno della quale ricade il Parco Naturale Regionale dei Nebrodi. Qui, i corileti non rivestono un ruolo esclusivamente produttivo ma risultano avere funzione di protezione dall’erosione, dai rischi idrogeologici e una notevole importanza paesaggistica ed ecologica.

Da oltre dieci anni la produzione corilicolasui Nebrodi viene minacciata dalla presenza di una cimice indigena,Gonocerusacuteangulatus,che causa nelle noccioledanni di tipo quantitativo e qualitativo. Infatti, le punture di nutrizione dell’insetto portano, in funzione del periodo di attacco,  al “vuoto” ovvero alla morte del seme e, al  cosiddetto “cimiciato”, un complesso di alterazioni del seme caratterizzato da un suo raggrinzimento e da un sapore amarognolo e sgradevolissimo che ne compromette la commestibilità e la commerciabilità del prodotto.

Tutto questo porta a una riduzione di produzione che spesso si attesta oltre il 40% e in annate con forte infestazione, all’invendibilità totale delle nocciole.

A tale problematica si aggiungeanche la presenza, sempre più massiccia nel territorio nebroideo del ghiro che sta compromettendo, in alcune aree, l’intera produzione corilicola.L’insieme di queste pesanti problematiche sta lentamente portando i corilicoltori all’abbandono della coltura e conseguentemente allo spopolamento dei centri rurali, indispensabili per la conservazione del territorio.

In questo contesto, grazie ai fondi del PSR – SICILIA 2014/2020 – Misura 16 – Sottomisura 16.1 è stato avviato un progetto denominato CORYNE di trasferimento di innovazione scientifica venuto fuori dall’attività di ricerca del CREA, per il controllo biologico della cimice indigena. Nei due anni di attività i risultai sono apparsi abbastanza interessanti ma non esaustivi a causa del breve periodo in cui gli interventi di controllo sono stati posti in essere.

Per tale ragione, l’Assessore On. Elvira Amata della Regione Siciliana,più volte sollecitata da molti coricoltorisiciliani,ha accoltole loro preoccupazioni e disagi ed ha avviato una serie di attività atte a  proporre al Governo Regionale e Nazionale interventi mirati a calmierare una così drammatica realtà. Tra queste è doveroso segnalare l’incontro da poco avvenuto con la Segreteria Tecnica del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). All’incontro erano presenti l’Assessore Amata, Vincenzo Ioppolo corilicoltore nebroideo evicepresidente dell’Associazione Nazionale città della nocciolae a supporto scientifico il primo ricercatore Dr. Roberto Rizzo del Crea difesa e certificazione di Palermo.

Il Ministero si è dimostrato disponibile ad accoglierele proposterelative al contenimento della cimice indigena attraverso il controllo biologico sulla base dei risultati raggiunti con il progetto CORYNE,supportando ulteriormente la ricerca. Sulla questione ghiro la strada appare piuttosto in salita proprio per il fatto che il piccolo roditore è specie protetta. Il MASAF ha comunque assicurato di portare avanti tutte le iniziative possibili in ambito Nazionale edEuropeo per trovare uno spiraglio volto ad ottenere un equilibrio delle popolazioni di ghiri con il territorio in cui esso è presente.

Ciò rappresenta una importante svolta per il territorio nebroideo per rimettere in moto un’attività che avrebbe risvolti non solo dal punto di vista economico ma anche sociale, ambientale. Oggi il nocciolo è una delle specie da frutto in grado di offrire rendimenti economici fra i più rilevanti nel quadro dei prodotti  dell’agro-alimentare italiano ed è auspicabile, grazie al supporto del MASAF, che la Sicilia sia protagonista in ambito nazionale e internazionale.

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