I due imprenditori sono accusati di aver gestito società sul territorio meneghino, operanti nel settore edilizio, che secondo gli investigatori avrebbero consentito l’operatività di altre realtà imprenditoriali riconducibili al clan dei Barcellonesi. Scirocco e Bontempo, in concorso con altri soggetti, sono indagati per presunte condotte fraudolente finalizzate all’intestazione fittizia di diverse società che si aggiudicavano appalti, alcuni dei quali finanziati con fondi del Pnrr. Le società aggiudicatarie, una volta ottenuto l’appalto, avrebbero conferito per l’esecuzione materiale dei lavori ad altre società, con l’aggravante di agevolare i clan mafiosi. Sotto la lente di ingrandimento della DDA guidata da Marcello Viola, in particolare, la M&M, di cui Bontempo, considerato il “dominus” del sistema ricostruito dagli investigatori, è formalmente socio di minoranza, mentre Francesco Scirocco avrebbe svolto un ruolo direttivo di fatto, senza risultare ufficialmente legato alle aziende, nella gestione degli appalti. I nomi di  Scirocco e Bontempo erano finiti in passato in altre inchieste che riguardavano la mafia barcellonese, con esiti giudiziari diversi. Entrambi, in passato sarebbero stati colpiti da misure di prevenzione patrimoniali.