venerdì, Novembre 22, 2024

Villa Piccolo: “Impediamo che un pezzo dell’anima di Capo d’Orlando muoia nelle mani del miglior offerente: si richieda l’intervento del Ministero”

villa piccolo

A Capo d’Orlando e non solo in questi giorni tiene banco la vicenda riguardante la vendita all’asta di Villa Piccolo. Un bene unico, dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico, che non può passare nelle mani del miglior offerente, per quello che rappresenta.

A tal proposito riceviamo e pubblichiamo una lettera, arrivata in Redazione, da un nostro affezionato lettore, che preferisce rimanere anonimo. L’oggetto della missiva riguarda la salvaguardia della storica dimora dei Baroni Piccolo di Calanovella, offrendo al contempo una soluzione innovativa. Di seguito la pubblicazione integrale.

“Egregio Direttore, scrivo in relazione alla vicenda “Villa Piccolo” chiedendole di rimanere anonimo perché il mio solo interesse è contribuire alla soluzione di un problema che chi, come me, ama Capo d’Orlando vive con profondo dispiacere che però non deve tradursi in un atto di accusa verso chicchessia, o nell’occasione per apparire.

Villa Piccolo, i suoi tesori, la sua storia, il suo mistico fascino, sono parte integrante del nostro paese e ne rappresentano, unitamente al Santuario, al faro ed al porto, l’identità.

L’indebitamento che oggi determina la potenziale vendita del patrimonio immobiliare della Fondazione, potrebbe essere agevolmente fronteggiato richiedendo l’intervento del Ministero dei Beni Culturali affinché i dieci maggiori musei italiani acquistino alcune delle opere e dei cimeli di proprietà della Fondazione stessa, mantenendone l’allocazione all’interno della Villa e riservandosi il diritto di disporne ed esporli nelle rispettive sedi, per alcuni periodi ed in circostanze particolari.

Così facendo i dieci acquirenti non avrebbero alcun pregiudizio patrimoniale (a fronte di un esborso indicativo di €.100.000 cadauno, iscriverebbero un valore attivo di bilancio di analogo importo), la Fondazione avrebbe immediata disponibilità delle somme necessarie a soddisfare i legittimi creditori, il patrimonio culturale ed artistico verrebbe preservato ed addirittura valorizzato.

Ho sempre indirizzato ogni mia energia verso le soluzioni, dopo avere avuto contezza  dei problemi, e quindi mi astengo da ogni considerazione su responsabilità passate o presenti, o su ipotesi gestionali future: non compete a me e sposterebbe l’attenzione dall’unico obiettivo che col mio intervento mi pongo: impedire che un pezzo dell’anima di Capo d’Orlando, muoia nelle mani del miglior offerente.

Ringrazierò Dio, fino all’ultimo dei miei giorni, per avermi fatto nascere Orlandino.

Capo d’Orlando, 31 luglio 2024.”

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