Dichiarazioni roventi quelle della ex presidente del consiglio comunale di Caronia, Antonietta Agostino, a poche ore dall’ufficializzazione dello scioglimento del civico consesso, da parte del Presidente della Regione Renato Schifani. Alla base del decreto la mancata approvazione del bilancio di previsione 2024 e di quello 2024/2026, bocciato lo scorso 11 luglio dai consiglieri di maggioranza. Nella successiva adunanza non si era raggiunto il quorum.
“Con questo documento è stata decretata la fine della democrazia.” Tuona la Agostino. “Oggi con il decreto 543/GAB del 30/07/2024 si mette fine al confronto politico e si elimina l’unico organo istituzionale dell’ente comunale deputato a svolgere la funzione di indirizzo e controllo. Ricordiamo che lo scioglimento del consiglio è’ stato causato dalla bocciatura del bilancio di previsione da parte dei consiglieri di maggioranza. Bilancio prodotto dalla stessa amministrazione che hanno rappresentato e sostenuto. Lo scioglimento del consiglio su volontà dei consiglieri di maggioranza (Mazzara, Mascali, Zito, Calcavecchia, Folisi, Musarra) rappresenta una mancanza di rispetto del voto degli elettori che nel 2021 avevano riposto fiducia in questa amministrazione per farsi rappresentare. Perché tutto questo? Perché questo attentato alla democrazia? Perché il sindaco vuole agire indisturbato senza il controllo del presidente del consiglio e della minoranza?” Chiede l’ex presidente che pure fino a poco tempo fa faceva parte proprio di quella maggioranza che, nell’ottobre 2021, ottenne la fiducia del 39,4% dei votanti, superando gli altri due schieramenti in campo. La crisi tra le due principali cariche istituzionali dell’Ente, sindaco e presidente del consiglio, era scoppiata giusto un anno fa, quando la presidente ed altri due consiglieri di maggioranza, espressero qualche critica sul bilancio di previsione 2023/2025 e rispetto, quindi, ad alcune scelte amministrative e politiche di Giuseppe Cuffari e del suo esecutivo. Una crisi che, dopo una prima fase acuta, sembrava essere rientrata nei mesi successivi (i due consiglieri, invece, trovarono chiarimento con il resto del gruppo a poche ore dalle dichiarazioni) e che invece, non si sarebbe affatto risolta. “A tutte queste domande ancora non ci sono risposte da parte dei sei consiglieri di maggioranza.” Continua la ex presidente. “E questo chiassoso silenzio, sta togliendo ogni fiducia agli elettori caronesi. A questo punto, a Caronia in tanti si chiedono: a cosa servono le preferenze espresse nell’urna dai cittadini? L’elettorato caronese aveva dato fiducia a questo sindaco perché sembrava l’unico che forniva a tutti una speranza che le cose sarebbero in qualche modo cambiate. Ci aveva promesso che l’amministrazione della cosa pubblica sarebbe stata differente rispetto al passato e che la sua amministrazione avrebbe scritto un libro diverso.
Oggi è stata umiliata la democrazia, il confronto politico e la popolazione caronese.” conclude.
Chiusi nel silenzio dallo scorso 11 luglio gli esponenti della ex maggioranza, che la nostra redazione ha provato oggi a contattare, senza riuscire nell’intento.