Il Tribunale della Libertà ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Alessandro Pruiti e annullato in toto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico dell’imprenditore di Naso Giovanni Bontempo. Il 46enne è stato scarcerato ed è, dunque, tornato in libertà.
L’udienza si è svolta ieri. In aula, ad assistere Bontempo, l’avvocato Alessandro Pruiti, che ha respinto tutte le contestazioni della Procura a carico del suo assistito e la PM Silvia Bonardi, titolare dell’inchiesta, a sostegno delle gravi accuse a carico di Bontempo e delle esigenze cautelari. I giudici, che si sono riservati di decidere, oggi pomeriggio hanno emesso l’ordinanza. Sarà però necessario attendere 45 giorni per conoscere le motivazioni del provvedimento.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere era stata emessa dal GIP Fabrizio Filice, su richiesta della DDA di Milano ed eseguita lo scorso 18 luglio. Insieme a Bontempo era stato arrestato anche un altro ex imprenditore edile, Francesco Scirocco, originario di Gioiosa Marea. Scirocco e Bontempo, sono indagati, in concorso con altri soggetti, per presunte condotte fraudolente finalizzate all’intestazione fittizia di diverse società che si aggiudicavano appalti, alcuni dei quali finanziati con fondi del Pnrr. Le società aggiudicatarie, una volta ottenuto l’appalto, avrebbero conferito per l’esecuzione materiale dei lavori ad altre società, con l’aggravante di agevolare il clan dei Barcellonesi. Sotto la lente di ingrandimento della DDA guidata da Marcello Viola, in particolare, è finita la M&B, di cui Bontempo, considerato il “dominus” del sistema ricostruito dagli investigatori, è socio di minoranza. Per gli inquirenti la società avrebbe funzionato da doppio schermo: intestata formalmente alla moglie di Bontempo, per aggirare le misure di prevenzione patrimoniali a cui era sottoposto, sarebbe stata gestita di fatto da lui, sotto le direttive di Francesco Scirocco, gravato delle stesse limitazioni, con un ruolo decisorio nella gestione degli appalti aggiudicati all’impresa, considerato dai magistrati inquirenti, la figura di raccordo con i clan dei Barcellonesi.
Anche Francesco Scirocco, assistito dall’avvocato Nino Favazzo, si è rivolto al Tribunale del riesame. L’udienza si svolgerà il prossimo 7 agosto.