Con l’ospedale di Patti al centro del dibattito politico, sociale e mediatico, si terrà giovedì 22 agosto l’atteso incontro tra i sindaci del distretto sociosanitario D30, a cui fa capo il sindaco di Patti Gianluca Bonsignore e il direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, Giuseppe Cuccì.
Si parlerà principalmente della vicenda, che ha avuto risonanza nazionale, riguardante l’ingessatura di una gamba con un cartone da imballaggio ad un paziente giunto in Pronto soccorso con una frattura composta del perone. Sul tavolo anche la morte di Francesca Colombo, la 62enne di Legnano, in vacanza a Librizzi paese d’origine del marito deceduta lo scorso 9 agosto in Pronto Soccorso.
Encefalopatia ipossica causata dall’occlusione intestinale: sarebbe questa la ragione della morte della donna. Il primo responso sintetico dell’autopsia effettuata due giorni fa conferma, quindi, come il decesso sia stato causato da un’occlusione, come già si era pensato in primo momento. Il problema è che la donna appena tre giorni prima era stata dimessa dalla struttura sanitaria siciliana per una semplice indigestione. Entro 90 giorni si potrà avere poi la relazione finale dell’esame autoptico e fare chiarezza sulla vicenda. La famiglia, infatti, ha sporto denuncia e sono in corso indagini da parte della procura di Patti.
Il sindaco di Patti però non ci sta. L’enorme eco mediatica che la vicenda della gamba cartonata ha riscosso, sia a livello nazionale che internazionale, ha catapultato infermieri, medici e dirigenti nell’occhio del ciclone. «Le recenti critiche, oltre ad essere ingiuste e ingenerose, hanno messo in pericolo – è il commento di Bonsignore – la fiducia che la nostra comunità ripone in questa fondamentale istituzione. L’ospedale di Patti è un baluardo di professionalità e competenza, e chi vi opera lo fa spesso in condizioni veramente difficili, con risorse umane limitate, ma con un impegno che va oltre il semplice dovere». «Non possiamo permettere che attacchi strumentali e accuse infondate di malasanità vengano utilizzate – ha incalzato Bonsignore – per denigrare il nostro ospedale, con il rischio di danneggiare ulteriormente un servizio essenziale per tutti noi. La città di Patti, il “Barone Romeo”, il personale tutto, meritano rispetto e sostegno. Chi attacca il “Barone Romeo”, attacca il cuore della nostra comunità».