venerdì, Novembre 22, 2024

Siccità, crisi idrica sempre più preoccupante. Ordine Ingegneri: “Serve intervento tempestivo e mirato”

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Gli effetti della siccità in Sicilia stanno provocando una drammatica crisi idrica, con allarmi che si intensificano di giorno in giorno. La regione si trova a fare i conti con la carenza di acqua nelle dighe e con significative perdite nei sistemi di adduzione e distribuzione. La Consulta regionale degli ordini degli ingegneri ha lanciato un appello per attirare l’attenzione del governo regionale e nazionale riguardo ai necessari investimenti per migliorare l’infrastruttura idrica dell’Isola.

La situazione idrica della Sicilia è stata recentemente evidenziata nel piano regionale per la lotta alla siccità, redatto dall’autorità di bacino del distretto idrografico. Fabio Corvo, presidente della Consulta, ha sottolineato che la siccità ha fatto emergere le lacune “patologiche” del sistema idrico siciliano.

Il documento di pianificazione ha messo in luce la necessità di un intervento tempestivo e mirato per affrontare le problematiche che riguardano le risorse idriche. Attualmente, le dighe e gli invasi non sono sufficientemente sfruttati per contenere la crisi, anche a causa di strutture incompiute e mai collaudate.

In Sicilia sono stati realizzati 46 invasi, che potrebbero giocare un ruolo cruciale nella raccolta e nel riuso delle acque piovane, ma attualmente solo 700.000 metri cubi di acqua sono effettivamente immagazzinabili, su una capienza totale di 1,1 milioni di metri cubi. Questo significa che più della metà delle risorse disponibili rimane inutilizzata e che le potenzialità di raccolta dell’acqua piovana sono ampiamente sottovalutate.

È essenziale che vi sia un’immediata chiarezza sulla situazione delle dighe già esistenti, molte delle quali attendono di essere collaudate da decenni. Un’impresa di questo tipo non solo garantirà un uso più efficiente dell’acqua, ma consentirà anche di ridurre al minimo il deficit idrico nella regione, che nella bella stagione si intensifica per l’aumento della domanda.

Questi interventi non devono più essere rimandati: è necessario partire subito con la programmazione di opere che possano prevenire la siccità e garantire approvvigionamenti idrici stabili ed efficienti.

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