venerdì, Settembre 27, 2024

San Marco d’Alunzio, detenzione illegale di armi e droga. 50enne di nuovo assolto con formula piena

Tribunale di Patti
Tribunale di Patti

Doppia assoluzione per un 50enne originario di San marco d’Alunzio, ma residente all’estero, finito nei guai giudiziari nel marzo 2020, quando nell’immobile dove lo stesso possiede un appartamento arrivarono i carabinieri per una perquisizione.

In quella occasione, infatti, all’interno della casa di cui il 50enne era nudo proprietario e dove stava trascorrendo un periodo di vacanza insieme ad un amico, furono trovati circa 60 grammi di marijuana, mentre, su una scala esterna, furono rivenute armi bianche (una spada ed un’ascia medioevali, una katana giapponese, una mazzafrusto con una sfera chiodata ed un pugnale) appese ad una parete, risultate mai denunciate. L’uomo fu, quindi denunciato, per la detenzione illegale d’armi, insieme all’altro proprietario dello stabile, mentre per la detenzione dello stupefacente fu arrestato, insieme all’altro co-inquilino, e chiamato a rispondere di detenzione di droga ai fini di spaccio con a giudizio il giorno successivo, assistito dall’avvocato Rosario Di Blasi. In questo primo stralcio del procedimento penale, per il quale la difesa del 50enne aveva chiesto il rito abbreviato, l’uomo fu assolto dall’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, in quanto durante il processo, per sua stessa ammissione, emerse che i due amici detenevano la marijuana per uso personale.

Il processo andò, invece, avanti per la detenzione illegale delle armi, di cui era accusato insieme al proprietario dello stabile, con rito ordinario. Anche per quest’accusa, però, il 50enne è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste, mentre il coimputato è nel frattempo deceduto. All’udienza conclusiva di oggi il Giudice del Tribunale di Patti, Giuseppe Turrisi, conclusa la fase dibattimentale, ha infatti ritenuto che il materiale probatorio a disposizione non fosse sufficiente a provare che le armi bianche fossero state posizionate sulla scala esterna dell’imputato, difeso ancora una volta dall’avvocato Rosario Di Blasi, così come non sarebbe stato dimostrato che lo stesso fosse a conoscenza che le stesse, messe in bella nostra sulla scala, erano detenute illegalmente. Assolto, quindi, con sentenza contestuale alla motivazione, perché il fatto non sussiste; mentre il giudice ha stabilito il dissequestro delle armi a suo tempo requisite, dando onere a chi ne ha diritto (da identificare), di denunciarne il possesso all’autorità di PS.

La procura avrà ora 15 giorni di tempo per proporre eventuale appello.

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