Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Messina Graziella Bellino ha condannato l’Inail a riconoscere la malattia professionale da esposizione all’amianto di 66enne, originario di Nizza di Sicilia, affetto da una broncopatia cronica, microplacche del diaframma e fibrosi polmonare.
Il lavoratore è stato impiegato per 30 anni – dal 1980 al 2010 – in attività di manutenzione, sia come artigiano che come dipendente, di ditte appaltatrici nelle centrali Enel, Termini Imerese, Augusta, Priolo, Porto Empedocle e anche quella di San Filippo del Mela, situata nella Valle del Mela e nell’area industriale di Milazzo, sito di interesse nazional,.
L’uomo è stato esposto in modo diretto, perchè aveva in dotazione guanti anticalore in amianto, ed in modo indiretto per la contaminazione ambientale dovuta all’enorme utilizzo della fibra killer nelle coibentazioni e nel rivestimento degli impianti. Nel 2018 aveva presentato domanda all’Inail per il riconoscimento della malattia professionale che gli fu negata; da li l’incarico all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Il Tribunale, a seguito dell’accertamento medico legale che ha confermato il nesso causale della malattia con l’esposizione alla fibra killer durante l’attività lavorativa, ha condannato l’ente anche ad indennizzare l’uomo con 10 mila euro per il danno biologico.
“Dopo questa condanna adesso agiremo per il risarcimento del danno e nei confronti di INPS per ottenere la maggiorazione della pensione”, ha comunicato l’avvocato Bonanni, che ricorda che “l’osservatorio in Sicilia, impegnato nella tutela delle vittime, dei loro familiari e dei lavoratori esposti – solo di mesoteliomi, e cioè la patologia sentinella, ha censito circa 1.850 casi dal 1998 a oggi e che l’indice di mortalità di questa neoplasia è pari al 93% nei primi cinque anni con circa 1.720 decessi, a cui vanno aggiunti 3.500 per tumore del polmone e ulteriori 1000 per le altre malattie asbesto correlate, per un totale di oltre 6.200 morti. numeri drammatici, che si ripetono ogni anno, senza che si riesca a far fronte al problema”.