giovedì, Novembre 21, 2024
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San Salvatore di Fitalia – Il forte legame con la terra d’origine: “Da qui ogni cosa”, il libro di Marco Castrovinci

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Perché torniamo sempre? Che cosa ci tiene così legati a un piccolo paese come San Salvatore di Fitalia, disteso su un colle al centro dei monti Nebrodi, in Sicilia? Qual è la sua forza di attrazione? E quanto a fondo arrivano certe radici, che raccontano tutto di noi e delle nostre origini?

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“Da qui ogni cosa”, del giornalista Marco Castrovinci, pubblicato da Aporema Edizioni, è la storia di un’eredità. Ed è un racconto corale, mosso dalle voci di ragazzi e ragazze ormai adulti, nati tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta, che pur vivendo lontano hanno conservato una vitale connessione con il paese di origine, facendone un luogo dell’anima in cui cercare sempre riparo, per ritrovare se stessi e il proprio posto nel mondo.

“Da qui ogni cosa” è un libro dedicato a San Salvatore di Fitalia, borgo in provincia di Messina, a pochi chilometri da Capo d’Orlando, cittadina affacciata sul mare e sulle isole Eolie. Ma è dedicato, in particolare, a tutti quelli che in quel paese sono nati e ci hanno vissuto. A chi lo ha amato e lo ama ancora. Ai figli di genitori nati lì e poi emigrati senza mai dimenticare le proprie origini. A chi del paese si è nutrito nelle lunghe estati di vacanza da bambini. E soprattutto a chi, attraverso i luoghi e le vite che in questo libro si raccontano, lo vorrà conoscere e vorrà riconoscersi.

Perché anche le storie più piccole spesso hanno un carattere universale, che si rivela con semplicità e senso della verità. Sono storie di vita, di amore per un borgo come San Salvatore e della devozione per il suo santo patrono, San Calogero. Ma potrebbero essere storie di ogni paese e di ogni parte del mondo, ovunque ci sia un legame con la terra che non si è mai sciolto e un posto a cui tornare, anche solo col pensiero. Per stare bene, e ritrovarsi in connessione con la parte più profonda, antica e misteriosa di noi.

«Ho iniziato a pensare a questo libro circa un anno e mezzo fa», racconta Marco Castrovinci. «Non sapevo bene dove mi avrebbe portato, cosa avrei scoperto, quali storie mi avrebbero colpito di più e con quale forza. Ora che “Da qui ogni cosa” è diventato realtà so che ognuna di esse ha un peso specifico unico, che ogni voce e ogni racconto che ho ascoltato e raccolto restituisce un’immagine intensa, nitida e appassionata di un legame fortissimo con la terra da cui tutti noi, in un modo o nell’altro, proveniamo. In questo libro», continua l’autore, «c’è tutto ciò che per noi rappresenta un paese come San Salvatore di Fitalia. E c’è tutto ciò che può voler dire avere delle radici che non lasciano la presa e ci ricordano chi siamo e cosa vogliamo essere».

MARCO CASTROVINCI

Marco Castrovinci è un giornalista professionista. Nato a Milano nell’agosto del 1976 da una famiglia di origini siciliane – la madre di Caltagirone (CT) e il padre di San Salvatore di Fitalia (ME) – negli anni per lavoro si è occupato di diverse tematiche: musica, spettacoli, cultura ma anche cronaca e comunicazione.

Ha collaborato con diverse testate tra quotidiani, mensili e giornali online. Attualmente scrive sulle pagine milanesi di cultura e spettacoli di Repubblica.
A San Salvatore di Fitalia è molto legato, al punto da volergli dedicare questo libro, nato da numerose interviste a persone della sua generazione con cui condivide l’amore e la riconoscenza verso un paese così speciale. A cui ama tornare. Sempre.

Un estratto del libro

“Già, le radici. È facile riconoscerle, ammirarne il movimento sinuoso e la forza con cui sprofondano nella terra. Lo è meno seguirle del tutto, scorgerne le mille ramificazioni, sentire la tenacia con cui si aggrappano in profondità. E lì tendere l’orecchio, ascoltarne la voce e ciò che hanno da raccontare. Se lo vogliono davvero”

“Succede così a San Salvatore. Ci si ritrova spesso senza darsi un vero appuntamento e si gode del tempo lento e lieve dell’estate, in attesa di qualcosa che non si è deciso di attendere ma che arriva da solo, se vuole. Ed è nell’abbandonarsi a questa inerzia che si trova il piacere più grande dello stare qui, sotto lo sguardo benevolo delle stelle, consapevoli della fortuna di poterci dare ogni estate un volto nuovo e uguale a sempre. Di ricordarci chi siamo e chi siamo stati”

“Le risate, il vocio insistito, i saluti e le strette di mano si fermano nel momento in cui il santo comincia davvero a scendere dalla sua nicchia sull’altare. Un silenzio ovattato si prende la scena, rotto di tanto in tanto dall’invocazione per San Calogero. «E gridamu tutti. Razi San Caloriu!»”

“San Calogero è un santo grande. È nero, possente. Ai bambini che lo vedono per la prima volta può fare anche molta paura, li devi preparare in qualche modo all’impatto, devi spiegare loro chi è che cosa rappresenta per noi”

“E so che nel profondo c’è la presa di un legame più grande di noi, che ci attrae e ci fa sempre tornare. È la connessione, per molti di noi, con un luogo speciale che ha quindi un nome: San Salvatore di Fitalia”

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