A tu per tu con l’arte della seconda vita di Titti Faranda. Qualche giorno fa, si è conclusa la nona edizione della Rome Art Week, manifestazione culturale che, in diversi luoghi della Capitale, ha dato spazio alle opere contemporanee di più di 600 artisti.
Titti Faranda, orlandina di nascita e romana d’adozione, fin da giovane ha sempre nutrito un grande interesse per la creatività del postmodernismo e, nel corso del tempo, è stata in grado di trasformare questa curiosità in opere tangibili.
In occasione della RAW, con la mostra personale “Attraversando il ponte della vita”, l’artista permette al visitatore di imbarcarsi e partire per un viaggio scandito dalla bellezza profonda delle singole opere, che si rivelano essere riflessioni aperte sugli aspetti più “intimi” e “collettivi” della nostra esistenza.
«Realizzare queste istallazioni – racconta l’artista Titti Faranda – è stato come scrivere i miei pensieri. Si tratta di opere nate di getto che invitano a riflettere».
Differenti materiali riciclati sono stati impiegati per la realizzazione delle istallazioni, che sono il frutto dell’incastro originale di elementi destinati a morire che, però, combinandosi fra loro generano nuova linfa.
«Questa arte, in costante evoluzione, – spiega Federica Schneck, curatrice della mostra – è un invito a riscoprire la meraviglia del mondo attraverso ciò che rinasce dalle sue ceneri, a rivedere il valore delle cose e, soprattutto, a riconoscere la bellezza che esiste nel gesto di trasformare l’inutile in essenziale».
Articolo di Elisa Caruso