Il comandante provinciale dell’arma dei Carabinieri di Messina Lucio Arcidiacono, affiancato dal colonnello Francesco Falcone e dal tenente Riccardo Bevilacqua, ha presentato il calendario storico dell’arma 2025.
“Un appassionato racconto di un calendario”, quello fatto da Arcidiacono, “che ha messo in evidenza l’aspetto letterario e le tematiche trattate”.
Per la realizzazione del calendario, hanno collaborato lo scrittore Maurizio de Giovanni, la parte grafica è stata curata dell’artista Marco Lodola. Anima del calendario, il dialogo costante tra adulti e giovani, tra padre e figlio entrambi toccati dalla perdita della persona cara, moglie per l’uomo, madre per il ragazzo. Trasformare il dolore per la perdita in qualcosa di diverso: “creare un legame e un rapporto più forte, coinvolgente, intimo”.
Protagonisti del calendario un maresciallo comandante di una stazione dei carabinieri e il figlio. Il padre, attraverso un semplice ma efficace espediente, decide di scrivere delle lettere al figlio che inserisce nell’album di foto che il ragazzo ama sfogliare proprio per rivedere la madre scomparsa.
Lettere che parlano di attività quotidiane svolte dal maresciallo soprattutto in ambiti vicini ai giovani quali, “bullismo, dipendenze, salvaguardia dell’ambiente, rispetto per l’altro, inclusività, solitudine sociale, tutte problematiche che i giovani affrontano nella loro quotidianità”.
Ogni lettera si chiude con un “Ti Voglio Bene” che rappresenta non solo un atto d’affetto ma anche, lo spirito con il quale gli esponenti dell’arma portano avanti la loro attività incentrata soprattutto, nel rispetto per le persone che si trovano di fronte. In un periodo storico dove la famiglia ha perso la sua identità, il suo significato etimologico, le lettere che il maresciallo scrive al figlio pongono al centro l’amore per la vita tra passato, presente e futuro; “la famiglia quale elemento cardine dove il rispetto reciproco è un valore, un bene comune, luogo degli affetti, della solidarietà”.
Grazie a questo “insegnamento” trasmesso attraverso le lettere e il lavoro svolto dai carabinieri, vengono valorizzati i giovani, la loro intelligenza creativa, nonostante le fragilità, centro vitale della società del futuro.
Del calendario storico sono state stampate un milione duecentomila copie, tradotto in otto lingue e soprattutto in due dialetti: sardo e friulano. Ancora, sono stati previsti un calendario da tavolo dove vengono raffigurati i borghi più belli d’Italia, per la Sicilia Militello Val di Catania e il cui ricavato verrà devoluto per le Opere nazionali dei Carabinieri (Onaomac) e, un formato planning incentrato “sull’Impegno Internazionale dei Carabinieri, l’Attività di Cooperazione e i Teatri Operativi”; l’incasso andrà all’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli.