Cerimonia semplice ma significativa quella celebrata in Piazza Unione Europea alla presenza della Prefetta Cosima Di Stani, del sindaco Federico Basile, del Vescovo Ausiliare Cesare Di Pietro, dal comandante Interregionale dei Carabinieri “Culquarlber” Giovanni Truglio e di altre autorità civili e militari.
Particolare la sfilata dei Gonfaloni della Città di Messina, decorato con tre Medaglie d’oro al Valor militare, e quello della Città Metropolitana, il Medagliere del Nastro Azzurro, i Vessilli ed i Labari delle associazioni combattentistiche e d’arma.
I numerosi messinesi e i turisti presenti in città hanno partecipato con trasporto e commozione soprattutto alla deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti della Grande Guerra, attestazione eseguita dalla Prefetta, dal sindaco e dal comandante interregionale dei Carabinieri.
L’Alzabandiera è stata effettuata mentre la banda della Brigata Meccanizzata Aosta eseguiva l’inno nazionale. Una giornata come quella del 4 novembre, celebrata in un periodo storico dove l’umanità sta vivendo uno dei momenti più difficili e complicate per mantenere una pace che non può essere solo figurata ma concreta.
Gli scenari di guerra che investono sia l’Europa che il Medio Oriente e l’Africa inducono ad una riflessione molto attenta perché, soprattutto i giovani debbono comprendere che vivono in uno Stato democratico, in una repubblica dove la libertà di parola e di credo religioso sono una realtà che bisogna mantenere sempre. L’unità nazionale è proprio questa, da nord a sud ogni persona deve difendere e mantenere intatti i valori di solidarietà, partecipazione, inclusione, cultura che hanno fatto dell’Italia uno Stato rispettato a livello internazionale. In diversi paesi del mondo infatti, le forze armate italiane sono impegnate in missioni di pace e non di guerra, in operazione che riguardano la salvaguardia delle popolazioni e il mantenimento della stabilità politica ed economica.
Proprio in questa giornata risuonano come un mantra le parole espresse del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che tutti dovremmo fare nostre. Il presidente Mattarella tra l’altro ha detto: “Le nostre Forze Armate continuano a operare in terre lontane in numerose missioni, sottolineando con il loro impegno la vocazione del nostro Paese a coltivare e preservare il rispetto del diritto internazionale. Un particolare pensiero va ai nostri militari schierati in Medio Oriente dove, per mandato delle Nazioni unite e nell’ambito di missioni bilaterali, continuano ad assicurare il proprio contributo per il mantenimento della pace, alleviando le sofferenze della popolazione inerme in una situazione umanitaria drammatica, promuovendo il rispetto del diritto internazionale umanitario”.