E’ battaglia politica aperta a Tortorici sullo stato di salute delle finanze del comune.
Dopo un primo duro attacco della minoranza, il presidente del consiglio, Dario Paterniti, aveva spiegato alla stampa che “le bacchettate della Corte dei Conti sono sostanzialmente riferite a criticità oggi superate a seguito dell’approvazione del Rendiconto 2023.” I rilievi sarebbero stati oggetto dal 2023 in poi di correzioni che hanno portato all’annullamento in autotutela del secondo dissesto, all’approvazione dei residui riaccertati e del rendiconto di gestione 2023 con tutti i pareri favorevoli del Collegio dei revisori. Per quanto riguarda, invece l’anticipazione di cassa non restituita dall’Amministrazione-Galati Sardo di 1.800.000 euro nel oggi l’Ente non avrebbe attivato alcuna anticipazione e il comune avrebbe un attivo di 7 milioni di euro. Il presunto debito verso ATO ME1 è al vaglio del Tribunale, ha detto Paterniti, mentre dopo l’annullamento del secondo dissesto la tempestività dei pagamenti starebbe tornado regolare, così come l’attività di riscossione affidata a Creset.
Di tutt’altro avviso la minoranza – che nella giornata di ieri ha diffuso una nota – per la quale le criticità rilevate dalla Corte dei Conti con delibera n. 266/2024/prsp del 18 ottobre scorso sarebbero conseguenti proprio alla delibera dell’attuale Giunta municipale n.56 del 03 maggio 2023 che ha modificato le risultanze del rendiconto 2021, che secondo la Corte e l’opposizione non potevano essere rettificate. Quindi il risultato del rendiconto 2021 sarebbe di un deficit oltre 4 milioni e 700 mila euro. Affondano, quindi, i consiglieri di opposizione per i quali Paterniti sarebbe co-artefice e partecipe di una gestione amministrativa fallimentare, avendo fatto parte anche come assessore al bilancio, revisore dei conti ed esperto, di diverse precedenti amministrazioni. I consiglieri rimarcano che la Corte dei Conti avrebbe evidenziato criticità anche sulla gestione dell’attuale amministrazione: tardiva approvazione dei documenti contabili, non congruità del FAL e del FCDE, miglioramento del risultato di amministrazione non attendibile e la cui lettura come eventi di routine da parte del presidente del consiglio non convince affatto, ribattendo che l’anticipazione di cassa esiste e dovrà essere pagata, così come per il debito verso l’ATO.
Per i consiglieri, guidati da Maurilio Foti, ci sarebbero debiti non pagati, non sarebbero stati liquidati i debiti relativi al dissesto 2016, mancherebbero o sono carenti servizi ordinari fondamentali e anche le manutenzioni lascerebbero a desiderare e chiedono conto, del perché, se è vero che il comune ha un saldo attivo di 7 milioni di euro.