Verdetto d’appello per l’operazione “Dinastia” che scattò nel febbraio del 2020, coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina e condotta dai Carabinieri nei confronti della famiglia mafiosa dei barcellonesi, operativa a Barcellona Pozzo di Gotto e sul versante tirrenico della provincia di Messina.
Il procedimento riguardava 14 imputati e tutti i riti abbreviati approdati in Cassazione, poi, a seguito dell’annullamento parziale di alcune condanne – perché le pene erano state giudicate sproporzionate e non adeguatamente motivate e per il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, era ritornato alla corte d’appello di Messina, presieduta da Antonino Giacobello.
Al termine della requisitoria, c’erano state le condanne richieste dal sostituto procuratore generale Giuseppe Lombardo. Questo il verdetto d’appello, con svariate pene che sono state rideterminate, vista anche la concessione delle attenuanti generiche: Francesco Anania 13 anni e 4 mesi, Lucia Bilardo 1 anno e 240 euro di multa, pena sospesa, Pietro Bonfiglio 3 anni e 14 mila euro di multa, Fabio Crea 2 anni 8 mesi e 12 mila euro di multa, Carmelo Driacchio 2 anni 8 mesi e 12 mila euro di multa, Vincenzo Gullotti 3 anni e 14 mila euro di multa, Carmelo Mazzù 12 anni di reclusione, assolto da un capo di imputazione per non aver commesso il fatto, Antonino Signorello 4 anni, 5 mesi e 10 giorni, confermata la richiesta di concordato per Giovanni Fiore di 8 anni e 4 mesi, a cui è stata revocata la misura della libertà vigilata.
E’ stata inoltre confermata la sentenza emessa dal Gup di Messina il 13 luglio 2021, poi parzialmente riformata dalla sentenza della corte d’appello di Messina emessa il 23/25 luglio nei confronti di Pietro Caliri, Salvatore Bucolo, Francesco Iannello, Samuele Marino e Andrea Villini. Revocata l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione legale per Crea, Bonfiglio, Driacchio, Gullotti e Signorello.
Applicata a Signorello, Bonfiglio e Gullotti l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Del collegio della difesa fanno parte gli avvocati Sebastiano Campanella, Filippo Barbera, Giuseppe Lo Presti, Tino Celi, Tommaso Autru Riolo, Gaetano Pino, Guido Contestabile, Salvatore Silvestro e Franco Bertolone.