Il punto sulla sanità siciliana, una sanità siciliana definita in coma, prospettive e soluzioni. Questo il tema del convegno organizzato dal Psi al Castello Gallego di San ‘Agata di Militello.
E’ stato l’ingegnere Amedeo Gitto, segretario provinciale del PSI, ad aprire i lavori, richiamando il contesto storico del 1978 in cui fu istituito, con legge 833/78, il sistema sanitario nazionale e lo svuotamento, negli anni successivi, dei principi fondamentali, l’universalità, l’uguaglianza e l’equità, su cui era stato basato il SSN da parte di una certa politica praticata dopo la caduta dei partiti della prima repubblica.
Nel convegno sono stati coinvolti medici, sindacati e politici e ognuno ha portato le proprie idee e le proprie proposte e soluzioni.
Sono intervenuti il dottore Paolo Calabrò, già responsabile del pronto soccorso dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, il dottore Nunziante Rosaria, già direttore dell’ospedale giudiziario psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto, il dottor Antonio Milici neuropsichiatra componente dell’associazione “Tindari” di Patti, il dottor Enzo Correnti, già magistrato della Corte di Cassazione, il segretario provinciale Uil fpl Livio Andronico, il segretario provinciale Cgil di Messina Pietro Patti.
Tutti gli interventi sono stati apprezzati dal pubblico in particolare quello dell’on. Calogero Leanza, vicepresidente commissione sanità dell’Ars, il quale ha raccolto gli spunti delle proposte dei medici e dell’onorevole Dino Maudaudo, già sottosegretario alle finanze.
Completa è stata l’analisi sulla sanità siciliana nelle sue plurime espressioni: dalle carenze della medica ospedaliera a quelle della medicina territoriale, facendo riferimento anche alle storture della gestione dell’Asp provinciale. Sono state toccate anche le problematiche che per ora ricadono sulla medicina penitenziaria.