venerdì, Dicembre 13, 2024

Cassazione, ricorso inammissibile. Chiusa definitivamente la vicenda giudiziaria dell’orlandino Antonino Onofaro accusato di omicidio colposo

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Il ricorso delle parti civili è inammissibile. Così la IV sezione della Corte di Cassazione ha messo la parola fine alla lunga e dolorosa vicenda giudiziaria relativa alla morte del 33enne Gino Roberto Ratto, rimasto vittima di un terribile incidente stradale avvenuto la sera del 26 dicembre 2013, a Capo d’Orlando, in località San Gregorio sulla S.S. 113.

Ratto viaggiava in sella ad una moto Suzuki 750 in direzione Messina. A bordo della sua Audi A4, procedeva in direzione opposta l’imprenditore orlandino Antonino Onofaro. I due mezzi impattarono frontalmente nei pressi del viadotto Milio. Uno schianto che sbalzò il centauro a diversi metri e che non lasciò scampo al 33enne, originario di Sinagra, ma residente a Gliaca di Piraino.

Onofaro, difeso dall’avvocato Massimiliano Fabio, finì sul banco degli imputati con l’accusa di omicidio colposo. Fu condannato a 4 mesi di reclusione, pena sospesa in primo grado dal Tribunale di Patti nel 2023 e poi assolto perchè il fatto non sussiste lo scorso 29 febbraio dalla Corte d’Appello di Messina, che aveva riformato la sentenza di condanna. I giudici della corte messinese avevano, quindi revocato anche le statuizioni civili contenute nella prima sentenza, al risarcimento del danno – in solido con la compagnia assicurativa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Milana del foro di Catania – nei confronti dei familiari della vittima  costituiti parte civile con l’avvocato Decimo Lo Presti, e la sospensione della patente.

I familiari del 33enne avevano, quindi, proposto ricorso per Cassazione, ai fini degli effetti civili. Nella giornata di ieri gli ermellini, pronunciandosi sul procedimento, hanno ritenuto inammissibile il ricorso delle parti civili, mettendo la parola fine sulla annosa vicenda, condannando per altro ciascuno dei ricorrenti a pagare 3.000 € in favore della cassa delle ammende, al pagamento delle spese processuali, e al pagamento delle spese legali in favore dell’imprenditore orlandino Onofaro, nella misura di 3000 euro più accessori.

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