Dopo un primo momento di presentazione e di animazione territoriale svoltosi a Longi il 16.11.2024, entra nel vivo l’atteso progetto finalizzato all’ottenimento della registrazione IGP per la nocciola di Sicilia, a tal fine predisposto dal GAL Nebrodi Plus.
Infatti, con la sottoscrizione delle convenzioni di collaborazione e ricerca con qualificate istituzioni universitarie siciliane, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo e lo spin-off dell’Università di Messina Science4Life, si intende pervenire al miglioramento della “conoscenza” delle caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e salutistiche di una delle produzioni più caratterizzanti il territorio dei Nebrodi e di altri più ristretti areali delle province di Catania, Palermo ed Enna ed alla elaborazione di tutta l’articolata documentazione storica, tecnica, economica, organizzativa ed amministrativa richiesta dalle norme europee di riferimento ai fini dell’ottenimento della registrazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) per la nocciola siciliana.
Peraltro, la materia risulta oggi disciplinata dalle nuove e recentissime disposizioni europee contenute nel Regolamento (UE) 2024/1143, che hanno consentito il superamento delle precedenti (Decreto MiPAAF del 14 ottobre 2013, attraverso il quale si applicavano anche in Italia le previsioni del Reg. (UE) 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli alimentari in materia di DOP, IGP e STG) che, semplificando le procedure e rendendole più dirette nei confronti della UE, ne hanno anche ridotto la durata.
Si tratta di una grande opportunità che si intende offrire a tutto il territorio regionale di riferimento, sul quale hanno stentato a concretizzarsi e a radicarvisi quegli auspicabili fenomeni di aggregazione che, con l’attuazione delle previsioni progettuali, riceveranno un notevole impulso. Il forte radicamento nella cultura materiale dei territori interessati delle coltivazioni di nocciolo, il loro valore agroambientale e paesaggistico, uniti alle intrinseche qualità espresse dal ricco patrimonio varietale autoctono, di universale riconoscibilità, fanno della nocciola siciliana una delle produzioni più interessanti, molto apprezzata dal mercato regionale che, anche attraverso il processo di qualificazione così avviato, si spera possa ritrovare quel valore economico che ne facevano “l’Arancio della montagna”, come affermato dal prof. Ferdinando Alfonso in esordio della sua monumentale “Monografia sul nocciuolo” edita nel 1887.
Un articolato programma di animazione territoriale che interesserà tutti i territori corilicoli siciliani, consentirà di raccogliere riflessioni, dati, informazioni e suggerimenti utili alla migliore definizione di tutta la documentazione prevista e pervenire alla formalizzazione del “Gruppo dei produttori richiedente” che dovrà presentare la domanda di riconoscimento agli Organi statali competenti, i quali dopo avere esaurito la fase di esame istruttorio nazionale, provvederanno all’inoltro della medesima ai corrispondenti Organi dell’Unione Europea.
Ma il progetto non intende fermarsi soltanto a questo. Sono infatti anche previste innovative produzioni a base di nocciola, ispirate alle tipicità espresse dal territorio di riferimento, quali la creazione e sperimentazione di uno snack derivato dalla ricetta tradizionale della “Pasta reale di Tortorici” (peraltro Presidio Slow food) nonché l’estrazione, produzione e utilizzazione dell’olio di nocciola siciliana. Una esplorazione, cioè, di campi di attività non ancora considerati localmente che potrebbero rappresentare ulteriori opportunità imprenditoriali.