sabato, Gennaio 18, 2025

Ospedale “Barone Romeo” di Patti: dalle eccellenze – Utin e ostetricia e ginecologia, ai problemi del pronto soccorso, ortopedia e otorino

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Gestiscono gravidanze ad alto rischio, garantendo assistenza specializzata in un territorio con caratteristiche orografiche piuttosto complesse; sono le unità operative complesse di terapia intensiva neonatale e ostetricia e ginecologia dell’Ospedale “Barone Romeo” di Patti. Sono di fatto un eccezionale centro materno infantile per i neonati con patologie lungo la fascia tirrenica da Messina a Palermo.

La prima unità, diretta dalla dottoressa Caterina Cacace è oggi riconosciuta come un riferimento di eccellenza regionale; tra i numerosi premi ricevuti, spiccano il “Buonasanità” nel 2015 per il servizio di trasporto neonatale e nel 2022 un premio grazie proprio alla sinergia con l’unità di ostetricia e ginecologia, quest’ultima diretta dalla dottoressa Lili Maria Klein.

È da anni il secondo punto nascita della provincia di Messina; negli ultimi dieci anni sono nati 10 mila bambini, tra cui numerosi parti gemellari, svariati parti trigemini e un caso rarissimo di parto quadrigemino. Alle coppie si offre la possibilità della partecipazione al travaglio ed al parto del partner.

Subito dopo la nascita, i neogenitori e i piccoli neonati trascorrono insieme alcune ore nei locali dedicati al “Bonding” (processo che facilita il legame fra genitori e figlio, favorito dal contatto precoce e continuo). Durante le ore dedicate al Bonding solo l’ostetrica è ammessa, per effettuare i controlli dovuti alle puerpere nel post-partum. È stato creato anche un Baby Pit Stop (locale dedicato all’allattamento).

Si offre infatti, possibilità alle pazienti residenti nelle Isole Eolie o altre località disagiate dal punto di vista territoriale, di poter soggiornare in alcune stanze a loro dedicate, durante tutta la gravidanza. L’unità di ginecologia e ostetricia, inoltre, offre un servizio di prevenzione e diagnosi (ambulatori dedicati alle patologie femminili); collabora con il Centro Screening per la prevenzione e diagnosi del cervicocarcinoma occupandosi del percorso di II livello.

Dal 2016 l’ospedale di Patti è anche ‘Ospedale Bollino Rosa’ un riconoscimento per i servizi dedicati a diagnosi prevenzione e cura delle patologie femminili.

Alle notizie straordinarie che confermano quanto siano strategiche e produttive le unità operative complesse di terapia intensiva neonatale e ostetricia e ginecologia dell’Ospedale “Barone Romeo” di Patti, si sovrappongono purtroppo alcune questioni irrisolte.

Tra queste menzioniamo l’impossibilità di poter imbastire – almeno fino a questo momento – una gara d’appalto per il punto di ristoro, così come richiesto nel giugno scorso da Carmelina Lipari, presidente del comitato “Aretè” di Patti, che ha inviato specifica istanza sia alla direzione generale dell’Asp, quanto alla direzione sanitaria dell’ospedale. In riferimento a questo specifico punto, sembra che qualcosa si stia muovendo e valuteremo i fatti in divenire.

Per il resto questioni irrisolte riguardano l’ortopedia, poi il pronto soccorso, oberato a dismisura con un personale – ci dicono ancora – insufficiente ed il reparto di otorino; manca da oltre un mese il primario e chi ha problemi relativi a questa unità, salvo si giovi sulla presenza di alcuni medici fino a tre volte la settimana, per il resto viene invitato a recarsi all’ospedale di Milazzo.

Infine giungono alla nostra redazione segnalazioni di cittadini del territorio tirrenico che devono sottoporsi ad esami medici e dunque si evidenzia ancora il problema delle liste d’attesa; è stato ribadito che se la richiesta viene indirizzata verso una struttura pubblica, le date, se tutto va bene, si riferiscono alla primavera o estate del prossimo anno, ma ci sono eccezioni che fanno riferimento anche al 2026.

Se invece la richiesta riguarda il privato, pagando, ci si può sottoporre ad esami nel giro di pochi giorni. Ovviamente se ci si deve sottoporre ad un esame, lo si fa perché, a beneficio della propria salute e per poter adottare le migliori contromisure, c’è infatti la necessità di saperne l’esito a stretto giro, per cui, pur pagando, visti i tempi lunghi del pubblico, si opta per il privato.

A questo punto se si vuole davvero venire incontro alle esigenze dei cittadini e soprattutto andare al di là dei soliti proclami, le risposte, per la maggior parte, devono venire dalla sanità pubblica.

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