Una condanna pesante per un reato altrettanto pesante: 7 anni e 2 mesi di reclusione, per violenza sessuale su minore. Questo l’esito di un processo celebratosi al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto per fatti accaduti nel 2015 in un comune tirrenico, per i quali un uomo era stato rinviato a giudizio; il collegio giudicante, presidente Antonino Orifici, a latere Anna Elisa Murabito e Silvia Spina, ha disposto inoltre il risarcimento del danno alla parte civile, la ragazza, che oggi è maggiorenne, costituitasi con l’avvocato Piera Basile.
Due le circostanze evidenziate nel capo di imputazione, avvenute entrambe nell’estate 2015; la prima quando la minore, figlia di amici di famiglia, sarebbe stata condotta in una strada isolata per vedere un gatto; la seconda quando la ragazzina era sola in casa, dicendole che l’avrebbe aiutata a togliere la sabbia.
All’epoca dei fatti la ragazzina non raccontò nulla ai genitori; nel 2021, dopo che la famiglia della ragazza raggiunse nuovamente la Sicilia, essendo stata residente in una città del nord, nel momento in cui sentì pronunciare il nome dell’uomo, la ragazza riferì tutto alla madre, che, in avanti, presentò denuncia ai carabinieri.
Il pm Dora Esposito, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione. Di diverso avviso era stato il difensore dell’imputato, l’avvocato Filippo Barbera, evidenziando come vi fossero buchi neri nel racconto della vittima.
I giudici hanno invece accolto la tesi accusatoria, seppur con una leggera riduzione della condanna. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Filippo Barbera, ha già preannunciato appello, ritenendo che vi siano punti oscuri su questa vicenda e dunque è in attesa di conoscere le motivazioni.