Nel corso dei servizi antidroga disposti dal Questore di Messina Annino Gargano ed intensificati con l’approssimarsi delle festività natalizie, agenti della Polizia di Stato hanno effettuato una specifica attività volta ad infrenare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti.
I controlli, in particolare, hanno riguardato la zona cittadina del Rione Mangialupi, dove sono stati predisposti servizi di osservazione anche nei confronti di soggetti già noti agli investigatori della Polizia di Stato.
In tale contesto, poliziotti della Squadra Mobile e della S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo), sin dalla prima mattinata, hanno effettuato mirate perquisizioni domiciliari, tra cui una a carico di un pregiudicato messinese, cinquantenne.
Nel corso della perquisizione della citata abitazione, adibita a vera e propria centrale di spaccio, i poliziotti hanno rinvenuto diverse quantità di stupefacente di vario tipo – hashish, marijuana e cocaina – materiale utilizzato per il confezionamento dello stesso, banconote di vario taglio -verosimile provento dell’attività criminosa – nonché un imponente impianto di video sorveglianza finalizzato a monitorare i controlli delle Forze dell’Ordine.
Contestualmente, altro personale della Polizia di Stato operante ha effettuato una perquisizione anche della cantina di pertinenza, dove sono stati rinvenuti e sequestrati una pistola a gas, a tamburo, con cartuccia esplosa camerata e munizionamento di vario calibro.
La conseguente attività investigativa esperita dagli investigatori ha consentito di acquisire gravi elementi di reità anche a carico di altri tre soggetti che, trovati all’interno dell’appartamento, verosimilmente rivestirebbero ruoli rilevanti nella conduzione dell’attività di spaccio.
Gli investigatori, pertanto, con il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno prontamente sequestrato il materiale rinvenuto, subito affidato al locale Gabinetto di Polizia Scientifica per gli accertamenti tecnici del caso, procedendo all’arresto in flagranza di reato del proprietario dell’abitazione e dei soggetti che lo avrebbero coadiuvato nello svolgimento dell’attività illecita, tutti accompagnati in carcere a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.