domenica, Dicembre 22, 2024

Niscemi, furti di cavi di rame a Piano Mangione: interi quartieri al buio. Arrestati un 35enne ed un 38enne

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Avrebbe fruttato poche centinaia di euro il rame ricavato dai cavi sottratti dagli impianti di pubblica illuminazione, a fronte di danni rilevanti causati alla cittadinanza, rimasta al buio per giorni. E’ accaduto a Niscemi, dove i due presunti autori del furto, un 38enne e un 35enne, sono stati arrestati in flagranza dai poliziotti del locale commissariato con ‘accusa di furto aggravato.

Dal mese di novembre, infatti, a Niscemi erano stati registrati una serie di furti di cavi di rame dell’illuminazione pubblica nella zona di contrada Piano Mangione. Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza sono intervenuti più volte per effettuare sopralluoghi e, unitamente a personale della ditta che si occupa della manutenzione dell’impianto dell’illuminazione pubblica, hanno appurato che l’infrastruttura era stata danneggiata da parte di ignoti ladri. Con i tecnici preposti, sono stati ispezionati alcuni pozzetti ed è stato riscontrato l’ammanco di alcuni cavi della linea elettrica che conduce ad un tratto di pubblica illuminazione in via Italia.

Lo scorso 11 dicembre gli agenti sono intervenuti in contrada Dirillo, dove erano state segnalate alcune “fumarole”, ancora calde; tra le fiamme stavano, infatti, bruciando cavi elettrici per eliminare la guaina dal conduttore in rame per essere poi rivenduto. La combustione di questi materiali impiegati negli isolamenti può creare situazioni sfavorevoli per la sicurezza delle persone e per l’ambiente. In caso d’incendio i cavi possono emettere fumi densi e scuri, altamente tossici e corrosivi. Di norma, questo materiale richiede procedure particolari per lo smaltimento proprio ai fini della riduzione dell’impatto ambientale. Alla luce dei gravi indizi raccolti, i poliziotti hanno predisposto appositi servizi di controllo presso gli impianti della zona, notando un giovane che, dopo aver aperto un tombino e armeggiando al suo interno, si è allontanato a bordo di un’autovettura sopraggiunta e condotta da un altro soggetto, dopo avervi riposto alcuni oggetti. Gli agenti a quel punto hanno fermato il mezzo e, a seguito della perquisizione eseguita all’interno del bagagliaio, hanno trovato e sequestrato 60 metri di cavi di rame, oltre ad attrezzi utilizzati per il taglio: una tronchese con manici rivestiti con materiale in gomma isolante e un coltello a serramanico.

La vendita del prezioso metallo, che al mercato nero viene rivenduto tra i sette e i nove euro al chilo, avrebbe reso ai ladri circa 400 euro a fronte di danni rilevanti causati ai cittadini. I due uomini, di nazionalità romena, sono stati arrestati e posti a disposizione dell’autorità giudiziaria. Su richiesta della Procura della Repubblica di Gela, i due sono stati sottoposti a giudizio direttissimo e, all’esito dell’udienza, il Giudice ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di firma presso l’ufficio di Polizia, tre volte a settimana, e la prescrizione di non allontanarsi da casa nelle ore serali e notturne.

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