Come da tradizione, la prima alba del nuovo anno è un momento speciale per molti. Anche quest’anno, Nino Giuffrè, cacciatore e esperto conoscitore dei boschi oltre ad essere un noto ricercatore di tartufi di Brolo, ha deciso di celebrarla con una passeggiata in montagna a cercare funghi. Accompagnato da un amico e dai suoi fedeli cani, si è recato nei boschi vicino a Floresta, immerso nella bellezza incontaminata del paesaggio innevato. Tuttavia, quella che sembrava una tranquilla escursione si è trasformata in una vicenda al limite, che ha messo alla prova il suo coraggio e la sua resilienza.
Dopo aver percorso circa un chilometro nel bosco, tra Raccuja e Floresta, Nino si è accorto che il terreno innevato era pericolosamente ghiacciato. Deciso a non rischiare, ha scelto di tornare indietro. Ma proprio in quel momento, si è accorto che uno dei suoi cani si era avventurato su un ripido pendio innevato, rimanendo bloccato. Senza esitazione, ha deciso di arrampicarsi per aiutarlo.
Giunto in cima al pendio, nel tentativo di afferrare il cane, Nino ha perso l’equilibrio e ha iniziato a scivolare lungo la scarpata. La discesa di oltre 30 metri è stata drammatica: ha sbattuto ripetutamente contro gli alberi, finendo incastrato tra due tronchi. Con gravi contusioni alle gambe e impossibilitato a muoversi, la situazione sembrava disperata.
Il suo amico, testimone impotente della scena, ha tentato di raggiungerlo, ma il ghiaccio rendeva ogni movimento estremamente pericoloso. Nel frattempo, Nino, seppur dolorante, è riuscito a recuperare il telefono e, fortunatamente, aveva campo.
La prima chiamata è stata per due amici, Peppino Maniaci e Paolo Sicari, esperti conoscitori della zona, come lui stesso, che si sono immediatamente messi in moto. Successivamente, Nino ha allertato il 118, la Guardia Forestale, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. Da Catania è stato fatto decollare un elicottero, ma la fitta vegetazione ha reso impossibile l’utilizzo del cestello di soccorso.
Decisivo è stato l’intervento del Soccorso Alpino. Grazie alla loro grande professionalità e attrezzatura, i soccorritori sono riusciti a raggiungere Nino, a imbragarlo su una barella e a trasportarlo fino alla strada, dove un’ambulanza del 118 lo attendeva per il trasporto urgente all’ospedale di Patti.
Presso l’ospedale, Nino ha ricevuto le prime cure. Le radiografie e la TAC hanno escluso fratture, evidenziando solo gravi contusioni e un principio di congelamento, fortunatamente evitato grazie alla rapidità dei soccorsi. Al momento, si trova ancora sotto osservazione, ma dovrebbe essere dimesso a breve.
Con grande gratitudine, Nino Giuffrè ha voluto ringraziare, confortati anche dal cane che é riuscito a salvare, tutti i soccorritori che hanno contribuito a salvarlo: i suoi due amici che hanno individuato rapidamente la zona, il personale del 118, la Guardia Forestale, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e, soprattutto, il Soccorso Alpino per la loro competenza e dedizione.
Questa esperienza, per quanto traumatica, è un promemoria dell’importanza di prudenza e preparazione, come quella del Giuffrè, quando si affrontano le insidie della natura, ma anche della forza del lavoro di squadra e della solidarietà umana.