Ci sono vite che lasciano un’impronta indelebile, non solo nei cuori di chi le ha vissute da vicino, ma anche nelle comunità che ne raccolgono l’eredità. Franco Sidoti, ecologista, sportivo, sub e uomo di dialogo, è una di queste figure.
A Brolo, la sua terra natale, che l’ha visto andar via troppo presto, era il 30 ottobre del 2014 ed aveva 63 anni, la memoria di Franco vive oggi in un’opera d’arte che parla al cuore e alla mente: un murales realizzato dall’artista Mirko Cavallotto, in arte Loste, noto per il suo celebre tributo ai giudici Falcone e Borsellino nel quartiere Kalsa di Palermo.
Franco Sidoti era molto più di un semplice appassionato di mare.
La sua vita è stata un inno alla natura, vissuta con il rispetto di chi sa guardare il mondo con occhi diversi. Per lui, prima la terra, gli alberi, quelli del suo mondo contadino e poi il mare non era solo luoghi da esplorare, ma pagine di vita zeppi di insegnamento.
Tornando al mare, qui attraverso le immersioni subacquee, Franco ha trasmesso a generazioni di giovani l’amore per il vivere sano e per lo sport- lui era stato giocatore nella prima squadre di calcio di Brolo, nello sgangherato campo nel torrente di Piana. Ha insegnato a preservare spiagge e fondali marini, insegnando il culto della bellezza e la sacralità del rispetto per l’ambiente naturale e umano.
“Parlare di ambiente con Franco era illuminante”, ricordano gli amici. La sua visione era pionieristica: immaginava un mondo in cui la giustizia sociale e la sostenibilità fossero inseparabili, anticipando temi che oggi trovano eco nell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’.
Era un uomo che viveva i suoi ideali, rifuggendo ogni fanatismo, trovando nella semplicità della campagna, azzeccato definirlo un “contadino gentile”, una dimensione di autenticità e pace.
Il progetto “Murale per Franco e il mare”, realizzato dall’amministrazione comunale di Brolo che ha interpretato e dato spessore ad un desiderio collettivo, è stato seguito dall’assessore al turismo Nuccio Ricciardello, ed è molto più di un’opera d’arte.
È un messaggio potente per le nuove generazioni, un invito a riflettere sui temi della sostenibilità e della giustizia sociale, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030.
L’opera di Loste non è solo un omaggio a Franco Sidoti, ma anche un segnale per tutti coloro che attraversano la strada che conduce dalla Statale al mare: un appello a vivere il rapporto con la natura con maggiore consapevolezza. Con il suo estro, l’artista ha trasformato un muro in una narrazione visiva, un ricordo eterno che racchiude la passione, la gentilezza e la visione di Franco.
Brolo si propone di diventare un simbolo di arte e impegno ambientale, con un progetto ambizioso: trasformare il paese in un museo a cielo aperto. Altri murales, dedicati a sport, giovani e sostenibilità, si uniranno a quello di Franco, ed agli altri esistenti, creando un percorso che nobilita gli spazi urbani con un linguaggio visivamente accessibile e giovane.
“Questo murale è solo l’inizio di un complesso progetto che va oltre l’arte”, afferma Ricciardello. “Puntiamo a promuovere il turismo dei fondali, coinvolgendo i “diving” e scuole di sub, e a rilanciare anche quelle esperienze uniche come le immersioni sensoriali per non vedenti, che già in passato hanno trovato a Brolo un terreno fertile”.
Franco Sidoti ci ha insegnato che un vero approccio ecologico non può prescindere dalla giustizia sociale.
Questo murale, dunque, non è solo un tributo, ma un promemoria per tutti noi. È un invito a non dimenticare che il rispetto per il mare, per la terra e per gli altri esseri umani è un dovere imprescindibile.
Mentre ci fermiamo ad ammirare l’opera, non possiamo che sentire la voce di Franco che ci guida: “Il mare non è solo un luogo, ma una lezione. Il cambiamento è possibile, ma inizia da noi”.
Oggi, quel messaggio risuona più forte che mai, e il murale di Loste, con i suoi colori vibranti e il suo significato profondo, ne è il testimone silenzioso.
Che dire: Franco manca… mancano i suoi consigli sull’ultimo libro da leggere, quelli che lo hanno accompagno fino all’ultimo. Manca a tanti, manca a Brolo.