Inammissibile, improcedibile, rigetto. Questo l’esito dei ricorsi dibattuti al Tar di Catania riguardanti il progetto della Srr Messina Provincia e relativi al polo impiantistico da realizzarsi in contrada Zuppà, sito dell’ex discarica di Mazzarrà Sant’Andrea.
Così i giudici della seconda sezione sui ricorsi proposti dal comune di Furnari, rappresentato dall’avvocato Salvatore Librizzi, poi dalla Srr Messina Provincia, rappresentata dall’avvocato Fulvio Cintioli, da Biowaste Ch4 Mazzarrà srl, rappresentata dagli avvocati Sergio De Giorgi e Andrea Sticchi Damiani, per l’annullamento del decreto dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente del 7 ottobre 2022 sul progetto della Srr Messina Provincia per realizzare un polo impiantistico per la produzione di biometano e compost di qualità, nonché per il recupero di materia dal trattamento di rifiuti urbani, con inclusione e adeguamento delle strutture esistenti.
Il comune di Furnari aveva impugnato il decreto con cui era stato espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale e i vari pareri rilasciati su questo intervento, giudicato incompatibile sia riguardo allo stesso sito, quanto per le implicazioni di carattere territoriale.
La Srr ha svolto eccezioni e difese e lo stesso hanno fatto Asja Ambiente Italia spa Società Benefit e Biowaste CH4 Mazzarrà srl.
Il Tar, in via preliminare, ha disposto la riunione dei vari ricorsi, vista la connessione soggettiva e oggettiva.
Nel merito, per tutta una serie di motivi, è stata decretata la legittimità del decreto 31 dell’1 febbraio 2024, con il quale l’assessore regionale territorio e ambiente aveva riesaminato il giudizio di compatibilità ambientale sul progetto del polo impiantistico e rilasciato un provvedimento autorizzativo unico regionale in forma ridotta per la riattivazione degli impianti di trattamento del percolato e biogas; da qui i ricorsi contro questo atto devono essere respinti, anche perché manca la relazione geologica e dunque per carenze documentali.
In un altro procedimento amministrativo, sempre il Tar di Catania, non ha accolto il ricorso del curatore fallimentare di TirrenoAmbiente; aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza sindacale del 18 marzo 2024 del sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea Carmelo Pietrafitta, che aveva imposto alla curatela fallimentare di Tirrenoambiente la gestione urgente e provvisoria del percolato prodotto dall’ex discarica ed altri adempimenti connessi.