mercoledì, Gennaio 22, 2025

Operazione “Molosso”: 18 arresti di cui 5 minorenni, gestivano una piazza di spaccio a Catania

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Ci sono anche 5 minorenni tra le 18 persone arrestate dai carabinieri di Catania nel corso dell’operazione Molosso. L’indagine, che ha disarticolato un sodalizio criminale che gestiva una piazza di spaccio in una palazzina in via Di Giacomo, nel quartiere San Cristoforo, è stata condotta dai militari di Piazza Dante dal giugno 2023 al febbraio dello scorso anno, con il coordinamento di due Procure, quella Distrettuale e quella per i Minorenni.

Durante appostamenti, i militari hanno notato un continuo viavai di giovani dall’appartamento di via Di Giacomo. Dopo averne fermati due e aver constatato l’acquisto di marijuana, i carabinieri hanno fatto irruzione nell’edificio arrestando 5 persone e sequestrando droga, materiale per il confezionamento e un impianto di videosorveglianza collegato a un maxischermo utilizzato per monitorare gli accessi dei clienti ed eludere i controlli delle forze dell’ordine.

I video nelle mani degli inquirenti mostrano gli spacciatori contare i soldi incassati e i momenti in cui cedono dosi attraverso lo spioncino di una porta blindata nell’appartamento per evitare controlli da parte delle forze dell’ordine. Agivano indisturbati e noncuranti persino della presenza di un bambino che in braccio a una persona assisteva all’attività di spaccio.

Il nome dell’operazione, Molosso, è legato al ritrovamento nell’appartamento di un cucciolo di rottweiler che gli indagati avrebbero allevato per usarlo come cane da guardia. Il cagnolino, al quale durante il blitz è stato dato il nome di Dante, è stato poi affidato al personale veterinario dell’Asp e in seguito adottato da una famiglia catanese.

Gli arresti non hanno fermato l’attività illegale: il gruppo avrebbe aperto una ‘piazza di spaccio’ monitorata con telecamere e gestita con compiti precisi di vedette, cassieri e pusher e con precisi turni e orari di lavoro, dalle 9 del mattino fino alle 3 della notte. La base operativa era rimasta la casa di via Di Giacomo, con l’aggiunta di due porte blindate, con quella esterna che aveva anche una finestrella per le scambio di droga-denaro.

I carabinieri hanno anche appurato come, dopo gli arresti, il gruppo aveva modificato il modus operandi per evitare di subire ingenti sequestri, stoccando la droga anche in altre abitazioni del quartiere considerate ‘sicure’ e trasportandola in quantità ridotte con veicoli noleggiati.  Stimato un giro d’affari di migliaia di euro, con un importo complessivo di circa 162.000 euro nei mesi del monitoraggio. Durante le indagini i carabinieri hanno sequestrato 23 grammi di crack e 1,2 chilogrammi di marijuana.

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