Un’accusa gravissima a carico di un uomo, residente in un centro dei Nebrodi: aver costretto una minore di 14 anni a subire atti sessuali, per fatti che si sarebbero verificati tra il 2016 ed il 2021, fatti dai quali, con sentenza che è stata emessa ieri, l’uomo è stato assolto, perché il fatto non sussiste.
Era stato il sostituto procuratore della repubblica di Patti Alessandro Lia a richiedere il rinvio a giudizio per violenza sessuale aggravata, perché commessa nei confronti di una persona che non aveva compiuto 14 anni.
Nel corso della sua requisitoria il Pm Giovanna Lombardo aveva chiesto la condanna a 15 anni di reclusione. Dopo le arringhe degli avvocati di parte civile e dell’imputato, l’avvocato Alessandro Pruiti, i giudici del tribunale di Patti hanno chiesto di risentire la persona offesa e al termine di questa deposizione, il Pm Andrea Apollonio ha chiesto l’assoluzione, mentre le parti civili hanno insistito per la condanna dell’imputato.
Il collegio giudicante del tribunale di Patti – presidente Mario Samperi, a latere Eleonora Vona e Giovanna Ceccon, condividendo quanto in seconda battuta è stato richiesto dal rappresentante dell’accusa e dal legale della difesa, ha assolto l’imputato perché il fatto non sussiste.