giovedì, Gennaio 23, 2025

Messina: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugura l’anno accademico 2024/2025

università copertina

Una presenza a Messina molto significativa quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che testimonia la crescita culturale e sociale sia dell’Ateneo messinese che, della città sempre più protesa a consolidare il suo ruolo centrale nello sviluppo economico del paese e nel continuo processo di cambiamento. Una città che piano piano ha compreso cosa significa raggiungere determinati livelli di vivibilità, sostenibilità, partecipazione e diventare una comunità che lotta e condivide anche scelte, spesso impopolari ma, necessarie per uscire dal torpore e dall’immobilismo istituzionale.           

Messina che l’1 giugno 1955 fu sede della “Conferenza tra i ministri degli esteri dei paesi membri della CECA, nel corso del quale vennero delineate le tappe del processo d’integrazione europea”. Conferenza che ha avviato i negoziati che portarono ai Trattati di Roma del 25 marzo 1957 per la creazione della Comunità Economica Europea e della Comunità Europea per l’Energia Atomica. In sostanza, a Messina si posero le basi per la creazione dell’Unione economica dell’Europa con la creazione di un mercato comune in cui avrebbero avuto libera circolazione i vari fattori della produzione come lavoro, capitali, merci e servizi.

Il Teatro Vittorio Emanuele è stato sede della Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/25, il 477° dalla Fondazione dell’Università di Messina. Una platea attenta e partecipativa ha accolto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, testimone credibile di uno Stato che guarda con interesse ai giovani, al processo di crescita della ricerca scientifica e al rispetto verso la “persona”.  Il Coro dell’Ateneo, diretto dai Maestri Giulio e Umberto Arena, ha accompagnato l’ingresso in teatro del Capo dello Stato con l’esecuzione del Gaudeamus Igitur, a seguire l’Inno di Mameli e l’Inno Europeo.

È toccato alla Rettrice Giovanna Spatari il compito di aprire la cerimonia di inaugurazione; la Spatari “ha voluto ringraziare il Presidente Mattarella per essere tornato a Messina dopo la sua presenza nel 1999 quando, da Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, partecipò all’inaugurazione dell’anno accademico su invito dell’allora Magnifico Rettore prof. Gaetano Silvestri”. La rettrice ha ricordato che “il 2025 segna il 70° anniversario della Conferenza di Messina quando il Ministro degli Affari Esteri di allora Gaetano Martino, insieme ad altri cinque suoi colleghi, posero le basi di quella che noi oggi orgogliosamente chiamiamo Unione Europea, una comunità di Nazioni unite da principi di solidarietà, pace e cooperazione”.

Un discorso quello della Spatari che “ha messo in evidenza il ruolo dell’Università di Messina, ruolo non chiuso in sé stesso ma propulsivo rispetto al territorio in un’area cruciale e della quale questa città costituisce il perno”. Molto orgogliosa la Rettrice Spatari “ha sottolineato come l’Ateneo messinese sia diventato multiculturale e inclusivo considerata la crescente presenza di studenti stranieri e le altrettante numerose attività sul fronte della internazionalizzazione che collocano Messina, nel panorama globale, come un polo di attrazione privilegiato nell’area euro-mediterranea”.

A seguire l’intervento di Domenico Quartarone, che “ha voluto evidenziare come il Personale Tecnico Amministrativo rappresenti il motore silenzioso che sostiene l’Ateneo, lo spinge in avanti e lo proietta verso il futuro”.

Anche gli studenti hanno avuto la possibilità di far sentire la loro voce, a rappresentarli, Chiara Furlan che ha incentrato il suo intervento su tre sostantivi: “Sogno, Pensiero, Libertà” che hanno segnato la sua breve storia di vita”. Significativo pensiero la Furlan ha voluto rivolgerlo a Lorena Quaranta, collega e compagna di sogni, a cui purtroppo è stato negato di perseguire il suo”. “Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime”, ha detto Chiara Furlan ma, “dobbiamo e vogliamo parlare della loro energia, del loro lavoro e del loro essere protagoniste”.

Su desiderio della Rettrice, la laudatio che ha preceduto il conferimento del Dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni al Presidente della Repubblica, è stata affidata al Presidente emerito della Corte Costituzionale e Professore Emerito di Diritto Costituzionale, Gaetano Silvestri il quale, “più volte ha ricordato il ruolo di Sergio Mattarella, Giudice costituzionale, studioso raffinato di diritto costituzionale e parlamentare”. Silvestri ha evidenziato “la non comune capacità di coniugare e integrare teoria e prassi, gestione e progettualità, idealità e concretezza posseduta dl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. Il Presidente emerito della Corte Costituzionale “ha messo in evidenza come Sergio Mattarella, nella sua lunga carriera, in vicende politiche e istituzionali di grande rilievo ha lasciato il segno di sé, della sua personalità ricca di misura ed equilibrio, ma anche capace di sperimentazione di vie nuove”. Studioso raffinato di diritto costituzionale e parlamentare, ha proseguito Silvestri, “ha affrontato argomenti di grande rilievo istituzionale e politico”.

Daniela Novarese, Ordinaria di Storia delle Istituzioni Politiche, coordinatrice del Dottorato di Scienze delle Pubbliche Amministrazioni del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, ha dato lettura delle motivazioni che hanno portato al conferimento del Dottorato Honoris Causa in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Proposta ha affermato Daniela Novarese, “che trova motivazione nel percorso personale e professionale del Presidente Mattarella, nella sua attività scientifica e nel ruolo di Giudice costituzionale, dedicati, tra l’altro, a temi quali l’evoluzione dell’amministrazione regionale siciliana, il sistema dei controlli sugli enti locali, nonché a molteplici questioni di diritto costituzionale e parlamentare. E, ancora, tenuto conto dei suoi numerosi scritti intorno all’orizzonte valoriale espresso nella Costituzione della Repubblica, con particolate riguardo ai temi della centralità della persona umana e della sua dignità, delle pari opportunità, della libertà e della giustizia, dei valori fondanti dell’Europa, che rappresentano altrettante direttrici dell’attività formativa e di ricerca del Dottorato in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni”.

Subito dopo la Rettrice Giovanna Spatari ha consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la toga accademica, il tocco e il diploma di dottorato di ricerca honoris causa.

Ha preso la parola il Presidente Sergio Mattarella il quale, “ha voluto ringraziare Gaetano Silvestri per aver pronunciato una “laudatio così generosa”. Il Presidente Mattarella, “ha sviluppato un intervento di grande spessore politico, intriso di profondi contenuti europeisti quasi totalmente “a braccio”. Mattarella ha ricordato “come il percorso di integrazione europea sia stato costellato di difficoltà ma, il desiderio di avere un’unità europea è stato più forte; dopo il secondo conflitto mondiale, vinti e vincitori insieme verso la conquista della libertà, della difesa della indipendenza”. L’Unione Europea, ha proseguito il Capo dello Stato, “è fondata su principi di diretta partecipazione dei popoli alle decisioni; non una linea univoca, ma influenzata dagli indirizzi che, di volta in volta, si sono manifestati negli appuntamenti elettorali di ciascuno Stato”.

Oggi, ha affermato Sergio Mattarella, “la moneta unica, una politica estera e di sicurezza comune, la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni, ha portato ad un’Unione politica, capace di proiettarsi oltre un’integrazione meramente economica e commerciale”. Il Presidente Mattarella ha affermato che “in tempi recenti, crisi finanziaria e pandemia sono state occasioni di scelte coraggiose, questa attitudine però non è più sufficiente, il tornante della storia che stiamo attraversando richiede la consapevolezza che gli Stati europei singolarmente non sono in grado di dare risposte efficaci”. Gli Stati europei, ha detto Mattarella, “si distinguono in Stati piccoli e Stati che non si sono resi conto di essere piccoli anch’essi”.

Infine, il Capo dello Stato ha dichiarato che “fenomeni come il cambiamento climatico, la crisi energetica, la carenza di materie prime essenziali, i movimenti migratori, la sicurezza e la transizione digitale richiedono l’integrazione tra parlamento nazionali e sovranazionali, una dimensione europea. Solo attraverso uno stretto coordinamento è possibile assicurare misure efficaci e fornire risposte adeguate alle sfide della globalizzazione”.

 

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