giovedì, Gennaio 23, 2025

Trecastagni, casa di riposo abusiva in un appartamento. Denunciata 65enne

carabinieri nas trecastagni

A Trecastagni i Carabinieri della locale Stazione, insieme ai colleghi specializzati del N.A.S. di Catania, hanno sottoposto a mirato controllo un appartamento che si è rivelato essere stato adibito, a tutti gli effetti, a casa di riposo abusiva, priva di autorizzazioni, e peraltro carente dal punto di vista igienico-sanitario.

A dare il via alle indagini, un litigio tra più persone avvenuto proprio all’interno della struttura, di proprietà di una 65enne del posto, e segnalato da un ospite al numero di emergenza “112”. L’equipaggio della Sezione Radiomobile della Compagnia di Acireale, prontamente intervenuto per verificare cosa stesse accadendo, si è insospettito per la presenza nell’abitazione di diversi anziani, uomini e donne, e per la pronta giustificazione, peraltro non richiesta, della proprietaria, la quale ha raccontato che li stava ospitando durante il periodo delle festività natalizie. I Carabinieri, però, hanno voluto approfondire la vicenda e, grazie alla sinergia tra i vari reparti dell’Arma, hanno contattato i colleghi della Stazione di Trecastagni, accertando che la donna, pur essendo effettivamente proprietaria dell’appartamento, non era residente in quel luogo, né tantomeno aveva dichiarato di condividerlo con qualcuno. Di conseguenza, avendo intuito che quella casa era stata trasformata illecitamente in una casa di riposo, i Carabinieri hanno contattato gli specialisti del N.A.S. di Catania e, assieme, hanno organizzato un’ispezione igienico-sanitaria.

Al momento del controllo, nell’abitazione, sita al secondo piano senza ascensore e priva di accorgimenti per abbattere le barriere architettoniche, i militari dell’Arma hanno trovato tre donne di 92, 89 e 81 anni, e due uomini di 78 e 61 anni, tutti della provincia di Catania.

Tutti gli anziani erano stati sistemati in stanze prive di riscaldamento, con muri scrostati e mobili rotti, con letti privi di sistemi anti caduta o chiamata rapida. Nessuno di loro aveva con sé la documentazione sanitaria che ne accertasse eventuali patologie e terapie e, di fatto, in casa non c’era personale infermieristico o comunque socio assistenziale.

Gli ospiti erano stati lasciati a se stessi, con solo due bagni a disposizione, uno dei quali difficilmente raggiungibile per le persone con difficoltà di deambulazione. Anche gli ambienti comuni, come la cucina e il soggiorno, versavano in pessime condizioni igienico sanitarie, e l’unica fonte di riscaldamento per tutti quei vani era un camino a legna collocato nel salone, privo di qualsiasi barriera protettiva.

La 65enne, ovviamente, non aveva mai richiesto, né ottenuto qualsivoglia autorizzazione o iscrizione all’albo per svolgere quella delicata attività, pertanto, sulla base degli indizi raccolti, da verificare in sede giurisdizionale, è stata denunciata per la gestione abusiva della struttura ricettiva che è stata immediatamente chiusa, mentre gli ospiti sono stati affidati ai loro familiari.

Al vaglio dell’autorità Giudiziaria quanto rilevato per stabilire se la donna sia responsabile anche di maltrattamenti o abbandono degli anziani alloggiati.

Facebook
Twitter
WhatsApp