Due rinvii a giudizio al 4 marzo 2025 al tribunale di Patti per la vicenda riguardante la morte dell’operaio cinquantunenne di Oliveri Nino Spanò avvenuta il 25 febbraio 2024. Così ha deciso il gip Ugo Molina.
L’incidente sul lavoro avvenne a Montagnareale il 21 dicembre 2023, mentre Spanò stava eseguendo alcuni lavori di carpenteria su uno stabile di proprietà privata, in fase di costruzione nei pressi della chiesa di Santa Caterina; salendo su una scala, sarebbe precipitato all’indietro, battendo la testa sull’asfalto.
Fu trasportato con un’ambulanza del 118 fino all’ospedale “Barone Romeo” di Patti, da dove, con elisoccorso, fu trasferito al Policlinico di Messina, in prognosi riservata. Purtroppo, dopo due mesi, l’operaio è morto, lasciando la moglie e due figli.
A suo tempo furono i carabinieri della compagnia di Patti e gli operatori dello Spresal dell’Asp di Messina a compire il sopralluogo presso il cantiere e sentirono anche alcune persone per comprendere la dinamica dell’accaduto.
Questo ed altro sarà al centro del processo che, come detto, inizia il 4 marzo prossimo al tribunale di Patti per omicidio colposo e violazioni delle norme sulla sicurezza sul luogo di lavoro a carico di due persone, difese dagli avvocati Cettina Triscari Barberi e Attilio Scarcella.
I familiari di Nino Spanò si sono costituiti parte civile con gli avvocato Giuseppe Ciminata, Francesca La Rosa, Rosanna Sofia e Francesco Euticchio. Sarà il dibattimento a chiarire, tra gli altri, alcuni aspetti di questa tragica e complessa vicenda, l’altezza da cui è caduto l’operaio, le caratteristiche dell’impalcatura, le presenze sul cantiere e l’orario in cui avvenne la caduta.