martedì, Febbraio 25, 2025

Tribunale di Patti: imputato di maltrattamenti nei confronti della ex convivente, assolto perchè il fatto non sussiste

tribunale patti

Per un uomo residente nella zona dei Nebrodi è finito un calvario giudiziario durato 4 anni; il giudice del tribunale di Patti Giovanna Ceccon lo ha assolto perchè il fatto non sussiste, in un processo in cui si contestavano maltrattamenti nei confronti della ex convivente.

Le premesse di questa vicenda familiare facevano riferimento al fatto che la donna si sentiva assillata dall’uomo a causa della sua gelosia ossessiva; aveva sporto due denunce tra febbraio e marzo 2021, per segnalare i comportamenti violenti dell’uomo, le accuse di intrattenere relazioni sentimentali con sconosciuti passanti e con il vicino di casa.

Situazioni che facevano temere per la vita della donna, visto che più volte l’imputato l’aveva minacciata dicendole che l’avrebbe ammazzata di botte e mandata in ospedale.
Anche quando la donna si era decisa a lasciare la casa e trasferirsi in un altro paese della costa tirrenica, il compagno aveva continuato ad insultarla, minacciarla e vessarla telefonicamente. In una occasione erano addirittura intervenuti i carabinieri.

Il dibattimento ha invece messo in evidenza tutt’altre situazioni; dalle domande che il legale dell’imputato, l’avvocato Nunziatina Armeli, ha formulato alla parte offesa e ai testi è emerso invece che i litigi erano sporadici, che lei era costantemente in contatto con l’imputato che l’accompagnava all’occorrenza a fare la spesa, in farmacia, al lavoro e alla stazione ferroviaria.

La presunta vittima ha anche chiarito che l’uomo mai le aveva usato violenza e che lei aveva distorto la realtà poiché in quel periodo era in preda ad un grave esaurimento accompagnato da ansia. Il compagno le era stato anche vicino nei momenti di difficoltà.

Anche i carabinieri, alle domande del legale della difesa, hanno precisato che durante il loro intervento, la casa era in ordine, pulita e senza tracce di colluttazione e che la donna per qualsiasi necessità si rivolgeva al compagno.

Al termine della sua requisitoria il pubblico ministero Lavinia Indriolo aveva chiesto l’assoluzione dell’uomo. Sulla stessa linea il difensore dell’imputato, l’avvocato Nunziatina Armeli, confermando le risultanze del dibattimento, durante il quale la persona offesa ha anche scagionato l’imputato, non dimenticando come nessuno dei vicini di casa della coppia avesse assistito a maltrattamenti verso la donna.

Da qui l’assoluzione perchè il fatto non sussiste.

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