Non è stato ripristinato ancora il collegamento della corrente elettrica e non sono state installate nemmeno le pompe alla stazione di sollevamento, che dovrebbero risolvere, seppur brevemente, lo smaltimento delle acque nere per le due palazzine di via Lucio Piccolo di Capo d’Orlando. C’è invece l’intervento di prelievo dei reflui dalle fondazioni e si resta in attesa della soluzione definitiva, l’impianto di smaltimento a cascata verso la fognatura di via Piave. Questa è al momento la situazione nei due immobili popolari.
Si è poi saputo, attraverso la determinazione 160 che porta la data di ieri, 5 marzo 2025, pubblicata all’albo pretorio dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Messina, che sarà l’ingegnere Fabio Amante, dipendente dell’ente il rup ed il direttore dei lavori per la fase di affidamento e di esecuzione dell’appalto dei lavori di somma urgenza per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità, con il ripristino e l’adeguamento della rete di smaltimento delle acque nere e riparazione delle condutture all’interno delle cave di fondazione dei due fabbricati.
Com’è noto il sistema di smaltimento delle acque nere recapita nella fogna comunale mediante una stazione di sollevamento. Nel tempo sono stati effettati numerosi interventi di manutenzione, la cui causa è da ricercarsi, secondo lo Iacp di Messina, “nel comportamento negligente di alcuni assegnatari, che sversano rifiuti diversi dalle acque fecali domestiche e a lungo andare intasano le giranti delle pompe ed inducono il loro blocco termico.
A questa situazione si aggiunge l’elevata morosità del compendio immobiliare, sollecitando l’ente a promuovere diverse campagne di sensibilizzazione, anche attraverso i rappresentanti politici locali, senza ottenere segni di miglioramento.”
A parte queste osservazioni dello Iacp, è ovvio che se a suo tempo fosse stato predisposto l’impianto a cascata, è probabile che nulla di tutto questo si sarebbe concretizzato, non ultima la grave situazione igienico sanitaria dovuta all’ennesimo blocco della stazione di sollevamento che ha provocato anche lo sversamento dei liquami all’interno delle cave di fondazione.
Lo Iacp ha disposto i lavori di somma urgenza con lo svuotamento dei cave di fondazione e il ripristino delle pompe di aspirazione per un importo stimato tra 45 mila e 75 mila euro a valere su fondi Iacp. Questo è il primo step. Quando si concretizzerà quello definitivo?
(foto profilo Facebook dello Iacp di Messina)