“Federica con la sua vita ci insegna a sperare.” Queste le parole che racchiudono il senso della breve esistenza di Federica Calà, che tutti conoscevano come “La dolce Federica”, pronunciate durante l’omelia nel corso delle esequie che si sono tenute ieri nella chiesa N.S. di Czestochowa a Rocca di Capri Leone, gremita per l’ultimo saluto alla giovane, simbolo della lotta alla Smard1.
Federica sabato scorso si è spenta nella sua casa di via di Rocca di Capri Leone. Un momento di straziante dolore e profonda tristezza, a cui ha preso parte l’intera comunità di Capri Leone e dei comuni limitrofi, che si è stretta attorno a papà Davide e mamma Laura, esempio encomiabile di amore incondizionato, che non conosce il peso del sacrificio di accudire e sostenere un figlio con disabilità e di come il dolore può diventare impegno sociale. Eppure, tra le lacrime di commozione, quello che si avverte non è un senso di vuoto, superato dalla forza dello straordinario messaggio di amore per la vita, di resilienza e solidarietà che ha lasciato la Dolce Federica, che ha affrontato e trasformato, insieme ai genitori, la sua sofferenza in strumento per abbattere le barriere imposte dalla malattia, rivendicando il diritto per tutti alle pari opportunità.
Dal suo lettino di casa, dove era costretta dalla atrofia muscolare spinale con distress respiratorio – malattia rara – con il sorriso sempre acceso e la sua voglia di vivere, carica di entusiasmo e curiosità, è riuscita a condurre la sua battaglia per i diritti di tutti i bambini come lei che per un vuoto normativo non potevano frequentare la scuola, buttando giù il muro della burocrazia. Con la sua carica di piccola, indomabile guerriera, si è fatta testimonial del significato profondo della vita, come dono da abbracciare a cuore aperto, partecipando attivamente alle lezioni del Liceo che frequentava con profitto, con la voglia di apprendere e conoscere il mondo la fuori, un mondo, come ha detto il sindaco Bernardette Grasso, che nonostante tutto dalla sua cameretta è riuscita ad abbracciare in pienezza.
Con apertura agli altri, donando il dondolo speciale che doveva essere riservato a lei e che ha voluto, invece, condividere con tutti gli altri bambini, posizionandolo nel Parco giochi del suo comune che ora le sarà intitolato; attraverso la fondazione “Family’s Smard 1 La dolce Federica Onlus”, che ha sostenuto i diritti delle persone come Federica e soprattutto la ricerca, mettendo in campo moltissime iniziative benefiche di raccolta fondi e di informazione sulle malattie rare facendo arrivare, nel 2019, il primo convegno nazionale sulla Smard1 al PalaMangano di S. Agata di Militello, insieme al centro di ricerca dell’Università degli Studi di Milano Dino Ferrari, il Liceo Sciascia Fermi di Sant’Agata di Militello, l’Ente per la formazione continua in Medicina e l’ Ente superiore di Formazione e Orientamento (ESFO) che ha visto non solo la presenza di illustri relatori del mondo scientifico e medico, ma è stato un momento per fare mergere i vuoti normativi e istituzionali con cui, quotidianamente, si scontrano pazienti e i loro famiglie che ogni giorno affrontano coraggiosamente la Smard 1.
Al termine della cerimonia il messaggio di cordoglio del vescovo Guglielmo Giombanco, che ha preso parte alla celebrazione per la cresima di Federica e del Vescovo Ignazio Zambito, i messaggi di ricordo e di addio di quanti hanno amato e vissuto Federica da vicino, degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Torrenova, del Liceo Sciascia Fermi, degli amici e dei parenti. Sul sagrato per Federica, la sua canzone, quella per tutti coloro che come lei “vuole sperare, vuole sognare un migliore realtà e palloncini lanciati in cielo, verso cui è andato lo sguardo dei presenti, tra le lacrime e la certezza che adesso la Dolce Federica corre libera tra le nuvole.
Noi Federica la vogliamo ricordare così, nell’ultimo incontro con la nostra redazione, felice per la festa di fine anno scolastico con i compagni di classe, con la felicità negli occhi e il suo dolce, coinvolgente, sorriso, che dice più di tutte le parole.