Un Cateno De Luca che non ti aspetti, calma glaciale, tono di voce pacato che fa denotare una presa di coscienza diversa. Da Scateno a Cateno il passo sembra breve ma non è così.
Cateno De Luca nel 2007, nella sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana, si spogliò rimanendo in mutande coperto solo dalla bandiera siciliana, nella mano destra una marionetta raffigurante Pinocchio e in quella sinistra la Bibbia. Totò Cuffaro allora governatore della Sicilia, lo accuso di vilipendio alla bandiera e pretese sanzioni esemplari. Durante la pandemia l’allora sindaco di Messina Cateno De Luca, “lo sceriffo”, mandava a quel paese chiunque compresa la Ministro degli Interni. Attaccandosi la “stella” al petto, minacciava chiusure e blocca agli imbarcaderi della rada San Francesco mentre da Roma, la ministra Luciana Lamorgese lo denunciava per vilipendio. Cateno De Luca è sempre stato un politico sui generis che, a qualunque costo, vuole portare avanti le sue idee, i suoi progetti, il riscatto della Sicilia contro lo strapotere romano e palermitano.
Un politico che è riuscito a cambiare il volto dei comuni dove è stato eletto per amministrare quale sindaco a partire da Fiumedinisi per passare a Santa Teresa di Riva, Messina ed ora Taormina. Un amministratore dalla grande preparazione giuridica ed amministrativa che ha sempre sostenuto la correttezza dei bilanci per permettere all’amministrazione comunale, di accantonare ed investire somme per dare servizi ai propri cittadini oltre a bandire concorsi e offrire una possibilità concreta di vita e di futuro a tanti cittadini.
Cateno De Luca che, da Sindaco di Messina ha rivoluzione il sistema di raccolta differenziata “costringendo” i messinesi a diversificare i rifiuti sia per rendere la città più pulita e quindi presentabile che, per contribuire a salvaguardare l’ambiente oltre a risparmiare risorse importanti. Cateno De Luca che ha sempre manifestato un suo preciso desiderio: sedere a Palazzo d’Orleans.
Con il movimento Sud chiama Nord, ha ottenuto successi elettorali impensabili: un parlamentare nazionale, un senatore della repubblica, otto consiglieri regionali, diversi sindaci solo per citare i più significativi.
Cateno De Luca che ha etichettato come “banda dei bassotti” la classe politica composta dai vari Miccichè, Lombardo, Cuffaro, Musumeci per finire con Schifani. La banda bassotti che si spartisce il potere con lo stile di chi, invece del “pizzino, usa il dio denaro”.
All’improvviso, Cateno De Luca, come un camaleonte cambia pelle, sveste i panni di Scateno per indossare quelli di Cateno. Capisce che l’esperienza politica portata avanti con solo il suo movimento politico, dopo il tradimento di persone che aveva contribuito a far eleggere sia al senato della Repubblica che all’assemblea regionale siciliana, ben cinque consiglieri, dopo i fallimenti alle elezioni europee e la disfatta di Arcone, non poteva più continuare, occorreva creare apparentamenti con le coalizioni, siano esse di centro destra che di centro sinistra, proponendo un accordo di programma.
Si dimette da segretario nazionale di Sud Chiama Nord affidando il movimento a Laura Castelli e Danilo Lo Giudice e dando vita ad un contenitore un progetto culturale e sociale “Ti Amo Sicilia”.
La trasformazione di Cateno De Luca riguarda pure il suo rapporto con il governatore Schifani che da componente la “banda bassotti”, diventa “padre nobile” della politica. Il ruolo di Sud Chiama Nord ha dichiarato De Luca, rimarrà quello dell’opposizione ma non sterile bensì, costruttiva. Un’opposizione che dialoga con tutti, con il governatore in particolare, soprattutto perché Schifani ha riconosciuto a De Luca capacità tecnico amministrativo di altissimo valore.
Un’esperienza, quella di De Luca, maturata attraverso la conoscenza del territorio e dell’amministrazione comunale, elementi che Schifani non possiede in quando ha sempre ricoperto incarichi a livello nazionale come quella della seconda carica dello Stato. Proprio questa nuova collaborazione potrebbe aprire le porte di Palazzo d’Orleans a Cateno De Luca che sicuramente dovrà fare i conti con una decisa ritrosia da parte di alcuni esponenti del centro destra. Per non parlare poi del centro sinistra che, come pubblicamente annunciato dal segretario regionale del PD Barbagallo, non intende minimamente dialogare con il politico di Fiumedinisi poco adatto ad accettare “compromessi” o adeguarsi alle direttive del partito.
Uno spirito libero quello di Cateno De Luca che, per ottenere il risultato desiderato, dovrà necessariamente adeguarsi alle regole dell’attuale sistema elettorale. Ed ecco “Io Amo Sicilia”.
Presentando il progetto, Cateno De Luca, oltre a definirsi “architetto e costruttore della politica del fare”, mettendo da parte la “politica muscolare”, ha voluto ripercorrere il suo passato con l’occhio attento al presente sia personale che professionale. De Luca ha manifestato una evidente emozione e commozione quando ha ricordato il padre, i sacrifici fatti partendo, con l’immancabile “valigia di cartone”, da Fiumedinisi per “emigrare” al nord dove lavorava come muratore, per assicurare una vita dignitosa alla moglie ed ai figli.
De Luca ha anche ripercorso il periodo della malattia personale, la sua permanenza al policlinico universitario, che gli “è servita” per cambiare stile di vita; ha poi enunciato i “tradimenti politici” di quelle persone che, prima hanno approfittato della sua buona fede, facendosi eleggere a cariche nazionali e regionali, per poi indirizzarsi verso altri lidi. La vera statura di un uomo ha affermato De Luca, “non si misura dai suoi inciampi ma dal sapersi rialzare e riprendere il cammino”.
“Ti Amo Sicilia” ha lo scopo di formare giovani per fargli comprendere quelli che sono le dinamiche della Sicilia, un percorso politico che consentirà di portare in Parlamento, proposte di legge importanti. Le attività di formazione saranno strutturate a tappe, a parteciparvi giovani under 35 con uno spazio riservato anche a chi è diversamente giovane. Chi parteciperà a questo progetto, dimostrando di avere capacità professionali ed umane, potrà svolgere il ruolo di tutor per le edizioni successive e, ove possibile, sarà data loro la possibilità di accedere al mondo del lavoro individuando adeguati finanziamenti.
“Ti Amo Sicilia” ha sede a Fiumedinisi, le iscrizioni potranno essere presentate fino 31 maggio 2025. Entro il 5 giugno si terranno le elezioni degli organi sociali.