Case popolari di via Lucio Piccolo di Capo d’Orlando. Si ritorna indietro. Nel senso che i pozzetti sono nuovamente pieni di reflui e le pompe riattivate per far funzionare la stazione di sollevamento sono sempre collegate al gruppo elettrogeno. La novità è che ci sono anche infiltrazioni d’acqua dal tetto e umidità negli appartamenti.
Non c’è davvero pace per gli inquilini degli immobili popolari di via Lucio Piccolo e ieri, interloquendo con l’avvocato del Sunia Claudio Vallone, tutti gli inquilini, riunitisi nello spazio antistante gli alloggi popolari, hanno spiegato problemi vecchi e nuovi delle loro abitazioni.
La grigliatura che è stata predisposta per filtrare i reflui si sta rivelando inadeguata, se è vero che i pozzetti si sono riempiti nuovamente nel giro di una settimana. Dunque bisogna intervenire in queste direzioni, mentre si sta lavorando per la soluzione definitiva con il collegamento all’impianto fognario di via Piave.
Ma ora c’è un’altra questione da risolvere: quella dell’umidità e dell’infiltrazione dal tetto.
Il legale del Sunia, l’avvocato Vallone ha ascoltato le recriminazioni degli inquilini e ovviamente dovrà interloquire con l’istituto autonomo case popolari di Messina; i fronti adesso sono tre: l’impianto fognario con le pompe che non sta funzionando a dovere, l’impianto fognario in itinere che prima si realizza e meglio è per tutti e infine l’umidità negli appartamenti.
L’avvocato Vallone inoltre ha inviato una contestazione sul fatto che negli anni precedenti l’allaccio elettrico è stato intestato allo Iacp ed ora invece si vuole far intestare ad uno degli assegnatari. Ha richiesto allo Iacp un incontro urgente per discutere sulle criticità rilevate all’impianto fognario e ad altre relative alla struttura immobiliare e poi di istituire un tavolo tecnico per seguire, con Sunia, Iacp, Rfi e comune di Capo D’Orlando, l’iter progettuale per realizzare il nuovo collegamento fognario verso via Piave.
