mercoledì, Aprile 2, 2025

Messina: undici misure cautelari per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti

Carabinieri di Messina
Carabinieri di Messina

Undici misure cautelari personali per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. A questi provvedimenti del Gip del Tribunale di Messina hanno dato esecuzione i carabinieri del comando provinciale di Messina, su richiesta della Dda e per un’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Messina e della compagnia di Taormina; documentata l’influenza del clan “Cappello” di Catania nella fascia jonica della provincia messinese.

Un’operazione collegata a quanto avvenuto già il 13 marzo scorso con un’altra ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 25 persone, per associazione finalizzata al narcotraffico, spaccio, estorsione e rapina, reati commessi con metodo mafioso.

L’ultimo provvedimento scaturisce dalle determinazioni del Gip del Tribunale di Messina a seguito degli esiti degli interrogatori preventivi di garanzia, su ulteriori indagati non indiziati del reato associativo. Documentate le condotte di altre undici persone nello smercio della droga, cocaina e hashish. Acquistavano le sostanze stupefacenti per immetterli nel mercato sui territori di Giardini Naxos e dei comuni limitrofi.

Tra i destinatari della misura cautelare figurano anche i fornitori di secondo piano o occasionali di sostanze stupefacenti, operanti a Catania o nella zona sud della provincia di Messina; l’approvvigionamento della droga nella città etnea avveniva principalmente attraverso i canali del clan Cappello.

Nell’indagine si fa riferimento all’approvvigionamento di grossi quantitativi da Catania e come le organizzazioni criminali si sarebbero rivolti ad altri soggetti, a volte loro debitori, pur di scongiurare il rischio di soluzioni di continuità nell’attività di spaccio al minuto dello stupefacente; circostanza, questa, che avrebbe fatto loro perdere rilevanti “quote di mercato”.

Dalle indagini è emerso ancora come l’attività di traffico di stupefacenti avveniva con cessioni di dosi di cocaina pressoché giornaliere a numerosi acquirenti, per lo più a Gaggi, rifornendosi in maniera continuativa a Catania.

Facebook
Twitter
WhatsApp