lunedì, Aprile 7, 2025

Straziante addio a Sara Campanella. Continuano le indagini per chiarire i contorni del femminicidio

Foto di Sara Campanella

In migliaia hanno portato l’ultimo saluto a Sara Cacmpanella, la studentessa di Misilmeri uccisa a Messina da Stefano Argentino, collega di corso di laurea di Noto, corteggiatore respinto dalla giovane. I baci sulla foto della splendida ragazza, i messaggi, i fiori sul feretro bianco, nella camera ardente allestita nella Chiesa delle Anime Sante. Poi i funerali, nella tarda mattinata di oggi. A celebrare il rito l’arcivescovo di Palermo, Mons. Lorefice. Presenti il sindaco di Messina, Federico Basile, quello di Palermo, Roberto Lagalla, oltre a Rosario Rizzolo primo cittadino di Misilmeri.

Ai funerali anche i colleghi della mamma di Sara, Cetty Zaccaria, insegnante all’IC Tusa-Mistretta e la dirigente Lucia Scolaro, che ha lanciato un appello al ministro Valditara. Chiede di avviare un percorso strutturato e permanente di educazione affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, perché quello che è accaduto richiede un intervento reale e concreto.

Intanto vanno avanti le indagini per chiarire i contorni dell’efferato delitto di Sara, avvenuto in pieno giorno a Messina, all’uscita dalle lezioni al Policlinico. Argentino ha sferrato 5 coltellate, afferrandola alle spalle, mentre tentava di allontanarsi dal suo stalker. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che stanno conducendo le indagini, coordinati dal sostituto Marco Colamonici e dalla PM Alice Parialò, il 27enne, dopo aver ucciso Sara, ha telefonato alla madre.

La donna, nel timore di un gesto estremo, lo ha raggiunto a Messina e ricondotto a Noto, in un B&B di sua proprietà, dove è stato rintracciato dai carabinieri. Qui effettuati perquisizioni e rilievi, alla ricerca di tracce e dati che possano chiarire meglio quanto accaduto. Sequestrati diversi device in uso ad Argentino, che verranno ora analizzati dagli esperti. Si scava nella vita del 27enne che avrebbe coltivato per Sara una vera e propria ossessione, fatta di messaggi audio e pedinamenti asfissianti. Elementi, che se confermati, inciderebbero significativamente sulle contestazioni a carico di Argentino da parte della Procura. Anche la casa in via Natoli in cui il 27enne viveva a Messina in affitto è stata sequestrata. Anche qui sono arrivati i militari del RIS, per altri rilievi. Ritrovato anche un coltellino, non lontano dal luogo del delitto, che potrebbe essere l’arma usata per l’omicidio.

Facebook
Twitter
WhatsApp