Sono stati 42.195 metri di fatica e di tante emozioni per i fratelli filippesi Rosario e Salvatore Lanuzza che ieri hanno corso la 23^ edizione Wizz Air Milano Marathon con oltre 10 mila runner iscritti e oltre 16 mila gli staffettisti della 13^ UniCredit Relay Marathon, che sul fronte della solidarietà supererà una raccolta fondi (non ancora conclusa) di 2 milioni di euro.
Rosario e Salvatore, tesserati per la Meeting Sporting Club Runner di Torregrotta, erano tra i 36.000 mila partecipanti coinvolti nel grande spettacolo che lo sport e in questo caso la maratona riesce ad offrire.
Rosario ha chiuso in 3:01’05”, mentre Salvatore in 3:21’25”, ma fino al 23° km erano fianco a fianco, poi un leggero infortunio hanno lo hanno costretto a rallentare e pensare solo a finirla: “non ho ancora ben capito avevo un fastidio all’ anca, poi quasi contemporaneamente mi hanno iniziato a fare male i quadricipiti, faceva molto caldo, sto dando la colpa un po’ a questo ma non lo so” ha dichiarato Salvatore che poi continua, manifestazione molto bene organizzata, curata davvero in tutti i dettagli, d’altronde non potrebbe essere diversamente per gestire al meglio oltre 10000 partecipanti alla maratona e altri 16000 alle staffette. Per 42 km poi è una festa continua, tanta gente a tifare, bambini e famiglie che gridano il tuo nome (perché è scritto sul pettorale) e tanta musica con gruppi musicali, artisti locali, bande e radio nazionali. Se devo trovare un neo: il percorso, che per alcuni tratti presentava alcune strettoie o passaggi angusti forse non adatti alla marea di gente, però è solo un piccolo dettaglio negativo a mio parere, per il resto tracciato top! Mi spiace solo non averla conclusa nel tempo per il quale mi ero allenato, a causa di problemini muscolari ho dovuto rallentare già dopo 23Km, ma si sa, ogni maratona ha una storia a sè. Sarà per la prossima!
Soddisfato anche il fratello Rosario: “Gara molto ben organizzata, con un percorso veloce ma per niente facile. Un bel tifo per le strade della città che sicuramente ha aiutato ad affrontare una distanza così lunga. Peccato per non aver abbattuto il muro delle 3 ore, ma sono comunque soddisfatto, ho portato a casa un personale con un tempo di tutto rispetto”.
Alla fine una medaglia da inserire nella bacheca dei ricordi e la soddisfazione di averla finita.
Viva lo sport, viva la corsa e bravi i fratelli Lanuzza che hanno voluto sfidare i mitici 42.195 metri di Milano.