giovedì, Aprile 17, 2025

Noto, tornano a casa 5 opere opere d’arte trafugate nella capitale del Barocco. I carabinieri le hanno trovate grazie al monitoraggio della rete

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Sono tornate a casa 5 importanti opere d’arte trafugate nel tempo a Noto. A ritrovarle sono stati gli esperti del Nucleo Carabinieri Patrimonio Culturale e questa mattina saranno restituite al Vescovo della capitale del Barocco, con una cerimonia di consegna nell’Aula Magna del Seminario Vescovile di Noto.  Si tratta di una una mitria vescovile bicuspidata, color avorio, databile XVIII sec., realizzata in seta e filati in oro zecchino e argento, con motivi fitomorfi e ramages e di un reliquiario, un braccio in argento, con teca centrale a vista contenente la reliquia di Sant’Alessio, facenti parte del corredo votivo del Santo. Entrambi erano stati sottratti nel 2023 dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate di Noto e a Noto erano rimaste, rintracciati dai Carabinieri del nucleo patrimonio culturale della Sezione di Siracusa in un esercizio commerciale della città.

Al Prefetto di Siracusa saranno consegnati altri beni rubati da due chiese della Diocesi di Noto e appartenenti al Fondo Edifici di Culto: un dipinto olio su tela raffigurante il ritratto di “Santa Lucia”, facente parte dei beni esposti all’interno della Chiesa di Santa Maria Scala del Paradiso, provento di furto avvenuto nel 1991, e due lapidi in marmo policromo con stemma gentilizio della famiglia Nicolaci, XVIII sec., che fanno parte del monumento funebre della citata famiglia dei Principi di Villadorata, installate sino al 1924 all’interno dell’ex chiesa dei Cappuccini di Noto, oggi chiesa del Pantheon. Le tre opere sono state scovate in abitazioni private nel comprensorio netino.

Le attività d’indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, sono state sviluppate nell’ambito di diversi procedimenti penali, originati dalla costante e certosina attività di controllo e di monitoraggio dei beni pubblicati sulle piattaforme social ed e-commerce.

Le risultanze investigative hanno evidenziato l’esatta corrispondenza, poi certificata anche dalla consulenza dei funzionari della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, dei beni restituiti confrontate con le foto inserite, all’epoca del furto, all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, un archivio informatizzato considerato un unicum a livello internazionale e gestito dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il perfetto coordinamento dell’Autorità Giudiziaria e la quotidiana collaborazione tra Carabinieri per l’Arte, istituti religiosi ed Enti di tutela regionali hanno permesso, ancora una volta, di restituire alla collettività beni culturali di assoluto valore artistico, storico e religioso, a distanza di anni dai furti.

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